Ciò che a' più bassi è dato. In mezzo al bosco Ma no; trovi il suo Prence, e non l'amico (1). Sesto. (Numi! È questo , ch' io miro 2) Di Tito il volto ? Ah la dolcezza usata Terribile per me!) Il sembiante di Sesto ? Il suo delitto (1) Tiro si compone in atio di muesta, (2) Guardando Tito, Sesto. ( Oh voce Che mi piomba sul cor !) Mi trema il piè ; sento bagnarmi il volto L'angoscia del morir non è maggiore.) Tito. Ah Sesro, è dunque vero? (2) Dunque vuoi la mia morte ? E in che t'offese E il cor te lo sofferse ? Clementissimo Prence! Nè l'idea di me stesso, (1) S'avanza due passi, e si (2) Tito deponel'aria maestosi. ferma, (3) Si getta a' piedi di Tito. Nè la presenza tua. Quel sacro volto, Questo perfido sangue a' piedi tuoi. A quel tenero pianto.) Or vedi a quale E bramalo, se puoi. Non fu che mi sedusse. La mia fatalità. Spiegati. Siam soli: il tuo Sovrano Che Augusto nol saprà. Del tuo delitto Forse di te più lieto. Non ha difesa. D'amicizia lo chiedo. lo non celai Mi fidi un suo segreto. Specie di pena! O dispiacere a Tito, O Vitellia accusar.) Ma Sesto mi ferisci Il mio giusto de io. Tanto abusar di mia pietà Sappi dunque ( Che fo?) Finirò di penar?) Tito. Parla una volta; Che mi volevi dir? oggetto Ch' io merito la morte, e ch' io la bramo, Tito. Sconoscente! E l'ayrai. Custodi, il reo Toglietemi dinanzi. Su quella invitta man L'ultimo don. Per questo solo istante Ricordati , Signor , l' amor primiero. è Nè perdo già costanza A vista del morir. La sola rimembranza Tito solo. vero. |