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information as to the enemy's numbers, and for afterwards having ventured on an engagement with such a disparity of forces.

The loss on the English side in killed and wounded and prisoners, was considerable. From the still existing lists I have taken the following names which seem to be probably those of officers of Huguenot extraction, and it is interesting to find that several of them are those borne by Fellows of our Society in the present day.

In the Guards, Captain Saubergue, prisoner.

In Lord Portmore's Regt., Captains Laton and Goslin, prisoners.

In Colonel Southwell's Regt., Captains Columbine and Justeniere, Lieut. Emmery and Ensign Sarracen, all killed. Lieuts. Beaufort and Columbine, wounded.

In Lieut-General Stewart's Regt., Ensign Busiere, killed. Captain Dansey, wounded.

În Colonel Hill's Regt., Lieuts. Foulk and Doland, killed. Lieut. Barnardine, Ensigns Montjoy and Merchant, prisoners. In Brigadier Blood's Regt., Captain Foncebrand, Lieut. Rivesson, and Ensign de Aven, wounded.

In Lord Mordant's Regt., Lieuts. Morin and Champfleury, wounded. Lieuts. Lermon and Pine, Ensigns Valade and Maurice, prisoners.

In Brigadier Gorge's Regt., Captain Emy, killed. Captain Berniere, wounded. Captain Eager, Lieuts. Dally and Devall, prisoners.

In Colonel Allnutt's Regt., Lieut. Ballance, killed. Lieut. Dancer, wounded. Ensign Pascal, prisoner.

In Colonel Wade's Regt., Captains Barraton and Digoine, and Ensign Ferron, killed. Captain Hauteclair and Ensign Lamilliere, wounded. Captain Latour, prisoner.

In Lord Montjoy's Regt., Lieuts. Labastide and Danson, prisoners.

In Colonel Bowles's Regt., Ensign St. Clare, prisoner.

In Colonel Britton's Regt., Lieuts. Gerard, Gedouin and Batton, prisoners.

In Brigadier Mackartney's Regt., Captain Emmery and Ensign Villars, prisoners.

In Count Nassau's Regt., Captain de Coursel, Lieuts. Ripere, Lehup, and Coussau, killed. Major Labatie, Captain Desodes, Lieuts. Sellaries, Rocheblave, Verdchamp, and Du Fau, wounded. Captains Debarry, St. Maurice, Gignous, Beaufort and La Ravaliere; Lieuts. Santillie, Compan, Lestry and Lescure, prisoners.

In Colonel Pierce's Regt., Lieut. Colonel Deloches, killed. In Lord Peterborough's Regt., Captain Cudderoy, killed. There were altogether 88 British officers killed, and 285 wounded and taken prisoners at the battle of Almanza; and of the former 18, of the latter 50, bore French names.

Notes and Queries.

I.

HENRY IV AND MARGARET OF NAVARRE.

IN my Address at the Annual Meeting in May, 1891, I alluded to some curious documents relating to the disagreement and subsequent reconciliation of Henry IV and his Queen, Margaret of Navarre. These papers are now preserved in the Venetian Archives and consist of letters from Giovanni Moro, Ambassador from that Republic at the Court of France, and from one Carlo Birago, a secret agent in the employ of Catherine de' Medici. Moro's despatches are addressed to the Doge of Venice, Birago's to the Queen-Mother, and they throw some fresh light on the details of one of the many remarkable incidents of that age of dark intrigue and tortuous policy. I now place these hitherto unpublished documents before the Society in their original Italian, together with an English translation, in the hope that they may be found not altogether without interest and value.

A. H. LAYARD, President.

From Giovanni Moro to the Doge of Venice.
Parigi, 19 Agosto, 1583.

SERENISSIMO PRINCIPE,

Entrato il Re in qualche sospetto che la Regina di Navara sua sorella vivesse una vita più licentiosa di ciò che si convenisse a donna honorata, fece avvertire lungamente gli andamente suoi et prima che andasse a Messieres procurò, con occasione della partita sua, et dell' altre Regine da questa città, che ancor essa si levasse di quà et andasse a ritrovar il marito; il che se ben non ricusò ella mai di voler fare, andava però sempre mettendo innanzi degli impedimenti, prima, con dire di haver mancamento di denaro, a che provide la Maestà sua con assignarle 20 milla scudi per il viaggio; poi escusandosi con esser alquanto indisposta, et in fine promettendo di presto partire il che non facendo poi, fu causa

che il Re, oltre gli uffici fatti far prima dalla Madre, comandasse a Monsignor di Bellieure, che glielo facesse intender di nuovo, affinche si risolvesse di partire: in questo mentre fu alla Maestà sua riferito che la Regina havesse partorito un figliuolo maschio, che hora si crede sia morto; et parendole di haverlo per via assai sicura, portato dal dispiacere et dal discontento dell' animo, che per ciò prese, si lasciò condurre (come si disse) dall' una parte ad avisare il Re suo marito di quanto era prevenuto a notitia sua, et dall' altra, a comandare a lei, che dovesse in ogni modo levarsi di quà : et per ciò, quando venne ultimamente in questa Terra, mandò a farle saper, che se ne dovesse andare; il che ella pur differendo persuadendosi forse, che con la partita del Re per Lione, le dovesse esser leuata ogni molestia, diede occasione alla Maestà sua di ritornare in questa Città, et di mandarle a far comandamento, due giorni dopo, ch'io spedij l'ultime mie alla Serenità Vostra, che dovesse partire la mattina seguente senza altra replica, o delatione; destinando l'Arcivescovo d'Angre, et il Signore Carlo Birago, che l'accompagnassero, et per instanza che ella facesse di parlare alla Maestà sua, non potte ottenerlo, non volendo acconsentirvi il Re, per non haver occasione, comme disse, di far verso la persona sua, qualche atto indegno della grandezza et Maestà di un Re di Franzia, benchè essa se lo meritasse. Onde ella tutta discontenta et piena di afflittione convenne finalmente partire a 9 del presente: et due giorni dopo essendo in camino le fu circondata la sua lettica, et l'altre carrozze, che l'accompagnavano, da molti huomini armati, che senza alcun rispetto volsero riguardar per dentro in ogni parte, levando alle Dame certa coperta, che sogliono ordinariamente portare sopra il volto a guisa di maschera, per vedere diligentemente se ne trovavano alcune, per menarle prigioni; si come parimenti volevano il Medico; ma non ritrovando quelle, perchè erano state mandate innanzi per dubbio d'un simile incontro, ne questo, che si salvò, nascondendosi, come vogliono, dentro un cocchio sì che non fu veduto, ritenero solamente il suo Cavallarizzo; ma temendo la Regina, che fossero venuti per levarle la vita di comandamento del Re, scopertasi da lei stessa la faccia, tutta turbata disse a loro più volte, ammazzatemi, ammazzatemi. Benchè vogliono alcune che prendendo poi animo riprendesse con gran cuore un tanto ardire, et si fatta insolenza verso di lei, che era non pur figliuola de Francia, ma unica sorella del Re minacciandoli di farli castigare severamente. Et il giorno appresso seguitando costoro le dame, che cercavano, ne presero due, una maritata, che si dimanda Madama di Duras

et l'altra figlia de Camra che chiamano Madamisella Bettun, l'una et l'altra confidentissime di lei; et che vivevano, come publicamente si parla, vita non pur licentiosa, ma poco honesta; et queste tre persone si trovano hora prigioni, et vengano guardate sotto buona custodia. Procurando io d'intendere come, et per che via sia stata la Maestà sua illuminata di tutti questi particolari, et ciò, che in effetto vi fosse di vero in tal proposito, ho inteso, per via secura, che partorì veramente la regina il figliuolo doi mesi fà, che fu mandato a nutrire tre leghi di quà in un Castello, et che la causa vera della dilatione della partita sua nasceva prima per la gravedanza, poi per rispetto dell' amore, che portava ella ardentissimo ad un gentilhuomo bello et giovene, favorito altre volte di Monsignor fratello della Maestà sua, et forse con questa occasione veduto et conosciuto da lei; il quale per ciò si è assentato, et per ritenerlo ha la Maestà sua mandato dove, si credeva, che si fosse ritirato, ma non è stato ritrovato, et è universal opinione, che sia uscito del Regno per fuggir l'ira del Re, che si dimostra contra tutti questi interessati grandissima. Il quale corre la voce che habbia havuto notitia di tanti particulari co'l mezzo del Duca di Espernon, che restò mal contento della Regina, perchè si havesse nella camera di lei tenuto più volte proposito della persona sua, non solo con poca sua riputatione, ma con qualche dispiezzo ancora, considerandosi diverse attioni fatti da lui con termini di maggior grandezza di ciò, che si convenisse al stato suo; et particolarmente perchè dolendosi con gli officiali suoi che in occasione di certo sontuoso banchetto non havessero fatto entieramente il debito loro, et escusandosi essi con dire che se havessero havuto a servire il Re, non haveriano saputo far d'avvantaggio, replicasse egli, et chè son io. E la qual parola riportata dal Cavallarizzo ritenuto alla Regina di Navarra desse occasione di ragionare intorno alla vanità di questo molto; il che recandosi egli a gravissima ingiuria, incominciò a diligentemente far avvertire l'operation di tutta quella Casa, et sapendo bene che la Regina non era volentieri veduta dal Re a far così longa dimora in questa corte; ne facesse con buona occasione. avvertita la Maestà sua, onde sia poi seguito una attione così violenta, che ha dato da ragionar qui assai; et sarà senza dubbio sparsa per tutto il Mondo con poco honore di tutte le parti. La Regina, disperata quasi della sua salute, et sapendo donde le sia venuta tanta fortuna, si crede, quando possa riparare a primi empiti del Marito, che sia atta per il spirito grande che ha di scolparsi con lui, et attribuire tutto il seguito alla malignità di quelli, che sono cari al Re, et che li stanno del continuo intorno, per la mala volontà, che hanno sempre

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