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Tra tre anni. Con la forza di tal, che tes stè piaggia. Per opra d'un tale , s'intende Carlo di Valois , che presto comporle discordie. Come che. Per benchè quantunque. Giusti son due, e non vi sono intesi . Vi sono due giusti , ma non sono ascoltati :-Per questi due giusti i glos satori intendono lo stesso Dante ; e Gui do Cavalcanti'. Di qua dal suono. Prima del suono . Toccando. Per facendo mene zione'. Ritorna'a tua scienza ec. Ricordati de’tuoi principj aristotélici , cioè che quanto l' essere e più perfetto '; tanto è più suscettibile de se timenti di piacere , e di dolore. Di lå, più che di quà essere aspetta · Aspetta di essere più perfetta di , cioè dopo la Resurrezione de' corpi che di quà , cioè avanti la medesima . Dove si disgrada. Dove si scende . Pluto gran

- nemico : Pluto Dio delle ricchez. ze , diverso da Plutone Re dell' Inferno, detto anche Dite .

ARGOMENTO

Pervenuto Dante nel quarto cerchio ,

trova nell'entrata Pluto come guardiano , e signore del medesimo i Quindi per le parole di Virgilio avendo ottenato di passare oltre , vede i prodighi e gli avari puniti col volger l'uno contro l'altro gravissimi pesi. Di la passando nel quinto cerchio Erora nella palude Stige gl. iracondi , e gli accidiosi, quelli percotendosi in varde guise --questi stândo sommersi in essa palude:Finalmente trovasi appie duro alia torrer,

Papé

apė Satan , pape Satan aleppe , Cominciò Pluto con la voce chioccia :

E quel savio gentil, che tutto seppe , Disse , per confortarmi: non ti noccia

La tua paura , che poder , ch'egli abbix ,

Non ti corrà lo scender questa roccia Poi si rivolse a quella enfiata labbia ,

E disse : taci maladetto lupo ,

Consuma dentro te con la tua rabbia.
Non è senza cagion l'andare al cupo :

Vuolsi così nell'alto ove Michele
Fe' la vendetta del superbo strupo:

Quali dal vento le gonfiate vele
Caggiono' avvolte, poichè l'alber fiacca;

Tal cadde a terra la fiera crudele .
Così scendemmo nella quarta lacca ,

Prendendo più della dolente ripa

Che'l mal dell'universo tutto insacca . Ahi giustizia di Dio , tante chi stipa

Nuove travaglie e pene , quante i' viddi?

E perchè nostra colpa si ne scipa ? Come fa l'onda là sovra Cariddi ,

Che si frange con quella, in cui s' intoppa,

Cosi convien , che qui la gente riddi. Qui vid' io gente più ch'altrove troppa ,

E d'una parte, e d'altra con grand'urli Voltando pesi, per

forza di

poppa ; Percotevansi incontro , e poscia pur li

Si rivolgea ciascun , voltando a retro ,

Gridando : perchè tieni , e perche burli ? Cosi tornavan per lo cerchio tetro

Da ogni mano all'opposito punto ,

Gridandosi anche loro ontoso metro. Poi si volgea ciascun , quand'era giunto

Per lo suo mezzo cerchio, all'altra giostra,

Ed io , ch'avea lo cor quasi compunto , Dissi :: maestro mio , or mi dimostra ,

Che gente è questa , e se tutti fur cherci

Questi chercuti alla sinistra nostra.
Ed egli a me : tutti quanti fur guerci

Si della mente in la vita primaia ,
Che con misura nullo spendio ferci.

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Assai la voce lor chiaro l'abbaia',

Quando vengono ai dno punti del cerchio, Ove colpa contraria gli dispaja . Questi fur cherci , che non han coperchio 1

Piloso al capo , e Papi , e Cardinali,

In cui-uso avarizia il suo soperchio : Ed io : maestro , tra questi cotali

Dovrei io ben riconoscere alcuni

Che furo immondi di cotesti mali. Ed egli a me : vano pensiero aduni;

La sconoscente vita, che i'fe' sozzi , Ad ogni conoscenza or gli fa bruni. In eterno verranno agli due cozzi :

Questi risurgeranno del sepolcro

Col pugno chiuso, e questi coi crin mozzi . Mal dare e mal tener lo mondo pulcro

Ha tolto loro , e posti a questa zuffa :

Qual ella sia , parole non ci appulcro . Or puoi , figliuol, veder la corta buffa

De ben, che son commessi alla fortuna, Perchè l'umana gente si rabbuffa , Che tutto l'oro , ch'è sotto la Luna ,

O che già fu , di quest'anime stanche

Non poterebbe farne posar una. Maestro", dissi lui, or mi dl anche :

Questa fortuna , di che tu mi tocche;

Che è, che i ben del mondo ha si tra branE quegli a me: o creature sciocche [che?

Quanta ignoranza è quella che v' offende
Or yo' che tutti mia sentenza imbocche.

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Colui , lo cui saver tutto trascende ;

Fece li cieli , e diè lor chi conduce ,

Si ch'ogni parte ad ogni parte splende , Distribuendo ugualmente la luce, Similemente agli splendor mondani li a

Ordinò general ministra e duce , ! Che permutasse a tempo li ben yani. c. 1

Di gente in gente, e d'uno in altro sangue,

Oltre la difension de' senni umani :
Perchè una gente impera , e l'altra langue,

Seguendo lo giudicio di costei ,

Che è occulto, come in erba l'angue : Vostro sayer non ha contrasto a lei :

Ella provvede, giudica , e persegue

Suo regno, come il loro gli altri Deis. Le sue permutazion non hanno triegue : Necessità la fa esser veloce,

Şi spesso vien chi vicenda consegue , Quest' è colei ch'è tanto posta in croce

Pur da color , che le dovrian dar lode

Dandole biasmo a torto e mala voce ! Ma ella s'è beata , e ciò non ode;

Con l'altre prime creature lieta

Volve sua spera , e beata si gode. Or discendiamo omai a maggior pièta :

Già ogni stella cade , che saliva ,

Quando mi mossi, e'l troppo star si vieta.
Noi ricidemmo 'l cerchio all'altra riva ,

Sovr' una fonte , che bolle , e riversa
Per un fossato , che da lei diriva .

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