Ricordo alla Sposa. Questa, o Sposa, è tua casa; e questa omai Regga prudenza; ed a virtù sincera Gli Augurj alla Casa. Nel nuovo albergo, e riccamente adorno; Dove, o Sposa, a tuà sede Amor ti mena, Teco la pace stabile e serena Entri, e la gioja, che ti ride intorno. Prodiga la fortuna in si bel giorno L'urna in lui versi d' ogni ben ripiena, Ed aperte al piacer, chiuse alla pena (1) Nequizia, malvagità. Tacita il miri di lontan l' invidia, L' Egizio segno, onde col brando alzato LA MORTE DI CATONE, Il qual, poichè restò vinto, e sconfitto (1) Poteo per potè. I mesti giorni in Utica traea, Ove, ripieno il cor di patrio affetto, Di Pompeo l'aspro fato ancor piangea. Nè per timor, che gli nascesse in petto, Ivi n' andò, ma sol perchè fuggia (1) Della Romana servitù l'aspetto. E poichè udì che s' era già per via Cesare posto, e con armate genti Verso l'arene d' Utica venía (2): Volse, e rivolse i suoi pensieri ardenti; Indi, chiamato il suo diletto figlio, Questi spinse su 'l labbro arditi accenti: A te lice schivare il tuo periglio, Onde, per ottener pace, e salvezza, Che a Cesare ne vada, io ti consiglio. Ma la mia mente a rigettarlo avvezza Oggi non dee lasciar suo genio antico; Che l'ingiusta potenza abborre, e sprezza. E ben degg' io, di libertate amico, Meno la morte odiar di quella vita, Che ricever dovrei dal mio nemico. Tu vanne, -o figlio, ové il destin t' invita, Chè ciò che all' opre tue sarà virtute, Sarebbe infamia per quest' alma ardita, La qual non dee, con dimandar salute, Di Cesare approvar l' ingiusta voglia, Ch' altrui morte minaccia, o servitute. (1) Fuggía per fuggiva. (2) Venía.per veniva. Nè tanto apprezzo questa frale spoglia (1), Se, giunto al fin di dieci lustri ormai, Non finissi costante i giorni miei. Io, ch' ho del viver mio già scorso assai, So ch' incontrar quaggiù l'uomo non puote (2), Ch' interrotte dolcezze, e lunghi guai (3). Mentre sciogliea la lingua in queste note (4) Piangeva il figlio, e con afflitto volto Tenea nel genitor le luci (5) immote. Ed egli intanto a un servo suo rivolto, Recami il ferro, disse; il figlio allora Scosse il pensiero, in cui stava sepolto; E forte grida ah non recate ancora Il ferro, o servi: e tu, padre pietoso, Interponi al morir qualche dimora. Catone il torvo ciglio, e generoso : Ver (6) lui rivolse, e dal turbato cuore Trasse questo parlar grave e sdegnoso : S'oggi non v'è per me scampo migliore, Che debbo attender più? Che giunga forse; E mi trovi sua preda il vincitore? (1) Spoglia, corpo. (2) Puote, può. J (4) Note, parole. (6) Ver per verso. A tutti allor dagli occhi il pianto scorse: Dal duro incontro delle doglie estreme. Romper si sforza, in cui si trova oppressa, (1) Speme, speranza. (2) Tema, timore. (3) Ritorte, legami. Onda |