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Nè la bellezza, fuggitivo dono

Della natura, e il fresco fior degli anni La tua dote miglior, Sposa, non sono; Ma il puro 'cor, ma l' educata mente

Alla virtù solo tesor, che i danni

:

Della fortuna e dell' età non sentę,

L' Anello.

O di sacro Imeneo mistico segno,
E di spontanea man dono gradito,
Dorato cerchio, che il virgineo dito
Alla Sposa or di stringere sei degno;
Simbolo no che non sei tu d' indegno
E vil servaggio ad arbitro marito ;
Ma per antiquo (1) venerando rito
Di mutua fede invíolabil pegno.
E, tu, memoria ognor lieta e serena
Di questo giorno, e il primo anel sarai
Dell' amorosa nuzial catena,

Che de' due sposi al cor stretta s' avvolga,
E cui discordia di voler non mai,
Nè reo desir (2) di libertà disciolga.

(1) Antiquo, antico.

(2) Desir per desiderio.

Lo Sposalizio.

Coppia gentil, che ai pronubi (1) misteri
T'accosti appiè degl' invocati altari,
Dal sacro laccio, a cui la man prepari,
Sai cosa il cielo, e la tua patria speri?
Sposa, da te sensi d' onor severi,

E custodia ed amor dei casti lari (2);
Da te, Signor, che a sostenere impari
Di padre, e cittadin cure e pensieri;
E d' ambedue di gentilezza (3) avita,
E di pietà religiosi esempi,

E prole poi (4), che di virtù nutrita,
Del moribondo secolo ristori

Gli acerbi danni, e de' futuri tempi
I rei costumi, ed il destin migliori.

Il Talamo.

Ecco il talamo (5), o Sposa: a te già tace
La tarda notte, che nel ciel declina,
E già d'Imene la consunta face
Languida splende ed a spirar vicina.
Su i riti arcani timido e sagace

Tiri il Pudor la serica cortina,

E a te la Zona (6), che depor ti spiace,
Sciolga ei con fronte

(1) Pronubo, promotor di matrimonio.

(2) Lari, Dei caserecci de' Gentili,

vereconda e china.

(3) Gentilezza, nobiltà.
(4) Prole, progenie, figliuoli.
(5) Talamo, letto nuziale.
(6) Zona, cintura.

Amore, e Fede conjugal sian posti

Guardia alle sponde (1) ad impedir, che poi

O Indifferenza, o 'Gelosia s' accosti:
E giù dal ciel Fecondità si assida

Su le tepide piume, e ai voti tuoi;
E ai patrj augurj liberale arrida.

La Culla.

Culla, che presso al talamo ti stai
Presagio e speme a desiderio avito,
Tu nido eletto, e dall' amore ordito
Ai dolci frutti d' Imeneo sarai.
Ah se talor tu piangere gli udrai,
L'inquieto ne accheta egro vagito,
E con lento ondeggiar soave invito
Al sonno fa su i lagrimosi rai (2).
Vegli alle sponde tue su la felice

Prole Natura, ed a' suoi labbri stenda
Sicure poppe Sanità nutrice:

E tolta al lungo delle fasce impaccio,

Quando uscirà dal grembo tuo, la prenda
Fedel custode l' Innocenza in braccio.

(1) Sponda, estremità.

(2) Rai, occhi.

L' Educazione.

I figli in braccio l' Innocenza prenda;
E ai primi passi il dubbio piè sostenti
Col doppio laccio, che al lor tergo appenda,
Nè mai di mano a lei sfugga, o s' allenti.
Compagna sua Religion poi scenda,

Che i germi in essi di pietà fomenti,
E il latteo labbro a balbettare apprenda
Dalla sola sua voce i primi accenti.
Dolce, ma ferma autorità li regga
Ubbidienti a' cenni suoi; nè rei
Età gli scusi, o falso amor protegga.
Poi della vera Sapienza al tempio
Virtù li guidi; ma dinanzi a lei
Mostri la via dei Genitor l'esempio.

Il Pericolo delle Spose novelle.

Ricca di pregi dal materno nido,

Che te difese in chiuso asil contenta,
Del mondo approdi all' incantato lido,
Già del suon, pieno, che i tuoi vanti ostenta.
Forse n' esulti, e di tue lodi il grido

L' inesperto tuo cor lusinga e tenta;
Ma scopo a' voti rei di stuolo infido
Le ignote insidie, 'e i pregi tuoi paventa.

Tal d' indico tesor ricco naviglio
Giunge aspettato dell' Europa ai mari,
E nella sua ricchezza ha il suo periglio:.
Chè dell' Affrica rea dai lidi avari,
Aguzzando ver (1) lui l' avido ciglio (2),
Corrono ai remi i predator Corsari.

Ricordo allo Sposo.

Questa, che il cielo alla tua guardia affida,
Sposa, già del tuo cor scelta matura,
Tu amar non sol, ma rispettar procura,
Veglia alla sua virtù, non ne diffida.
Ella conforto in te, sostegno e guida
All' inesperto piè trovi sicura,

E d'ogni dolce, e d' ogni acerba cura Teco ella il peso, ed il piacer divida. Oltre ragion non secondar sue voglie, Non le sforzar: del uom compagna sia, Non tiranna, e non vittima la moglie. Così quel freno marital, che tanti Mordon con rabbia dispettosa e ria, Voi bacierete ognor sposi, ed amanti.

(1) Ver per verso.

(2) Ciglio per

occhi,

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