Veder distrutto il Mondo, e i figli estinti AGOSTINO GOBBI. IN COSTANZA. Fortuna, io dissi, e volo e mano arresta, Sì poco è il ben, tanto è lo stuol, che spera; : Che, per tutta appagar la turba amante, Convien, ch' or sia di questo, ora di quello. GIROLAMO GIGLI. (1) Puossi, si può. (2) C'hai, che hai. (3) Fè per fede. (4) Anco, anche, ancora, INGRATITUDINE. DONNA vidi raminga (1) in nuda arena Languida, ed arsa dal calore estivo, PIANTA sorger di pomi, e frondi piena, E un RUSCELLO apparir limpido, e vivo: Ella assisa alla dolce ombra serena, Or de' pomi si pasce, or beve al Rivo; Spirto (2) ripiglia, e ristorata appena, E quelli prende, e prende questi a schivo (3). Alfin superba in piè si leva, e poi Con atti oltraggia sconoscenti, e rei Il Ruscello, la Pianta, e i frutti suoi. Seccansi, e l'acqua, e i rami in faccia a lei, Pastorelle, scacciatela da voi, L' iniqua INGRATITUDINE è costei. SILVIO STAMPIGLIA. Ricco di merci, e vincitor de' venti (1) Raminga, errante. (2) Spirto per spirito. (3) Prendere una cosa a schi. vo, vale disgustarsi d'una cosa. 'Anzi, perchè leggessero le Genti Seco tutti portò quei beneficj; INVIDIA. Invidia rea di mille insanie accesa, Veggio i tuoi lampi anzi che i tuoni ascolto, Ma non fia (1) già, che sbigottito in volto Io de' fulmini tuoi tema l'offesa. Qual folgore, che a rupe alta, e scoscesa Squarciando il sen scopre un tesoro accolto, Tal mentre il tuo livor barbaro, e stolto Lacera altrui, le altrui virtù palesa. S'oltraggiare i migliori è il tuo talento; Mentre oggetto d' invidia esser degg' io, Superbo andrò dell' ira tua contento. (1) Fia per sarà, E per render eterno il nome mio, Nell' arringo d' onore a gloria intento, GIULIO BUSSI LAURA (1). Chi vuol veder quantunque (2) può Natura, FRANCESCO PETRARCA. (1) Laura è il nome di quella | tutto ciò che. ch'è l'oggetto de'versi del Pe trarca. (2) Quantunque vale quanto, (3) Fura, ruba, invola. (4) Rei, malvagi. Solo, e pensoso i più deserti campi Di fuor si legge com' io dentro avvampo. Si, ch' io mi (1) credo omai, che monti, e piagge, E fiumi, e selve sappian di che tempre Sia la mia vita, ch'è celata altrui. Ma pur sì aspre vie, nè sì selvagge Cercar non so, ch' Amor non venga sempre Ragionando con meco (2), ed io con lui, Il medesimo. Levommi il mio pensier in parte ov' era Per man mi prese, e disse ; in questa spera (4) (1) Mi, particella riempitiva. (2) Con meco per meco. (3) Loro per quelli, coloro. (4) Spera, sfera, cielo. |