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Le veggio (1) in fronte Amor come in suo seggio, Sul crin (2), negli occhi, sulle labbra Amore; Sol d'intorno al suo core Amor non veggio. GIOVANNI BATTISTA ZAPPI.

Stanco di tender l'arco il fier Cupido, `
O di far tante piaghe un dì pentito,
Solingo errava in orticel fiorito,
Ove l'Api dorate han dolce nido.
Alla preda d'un favo il Dio di Gnido

Stende la man furtiva, ed ecco un dito

Gli punge Ape rabbiosa, ond' ei (3) ferito Batte il suol, scuote i vanni (4),e manda un grido. Vola a Ciprigna (5), e grida: o Madre Dea, Ve' (6) quanto, ve', picciola vespa impiaga, E pianto amaro in così dir spargea (7). La Madre allor ridendo; Amor t' appaga, Nè ti doler dell' Ape, a lui dicea (8), Tu pur picciolo sei, ma fai gran piaga. GIOV. BATTISTA PASTORINI.

Lunga è l'arte d' Amor, la vita è breve,
Perigliosa la prova, aspro il cimento;
Difficile il giudizio, e a par (9) del vento
Precipitosa l'occasione, e lieve.

(1) Veggio, vedo.

(2) Crine, capelli.

(3) Ei per egli.

(4) Vanni voce poetica per ali.

(5) Ciprigna, Venere,

(6) Ve' per vedi.

(7) Spargea per spargeva. (8) Dicea per diceva.

(9) A par del vento, come il vento.

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Siede in la (1) scuola il fiero mastro, e greve
Flagello impugna al crudo uffizio intento,
Non per via del piacer, ma del tormento
Ogni discepol suo vuol, che s' alleve (2).
Mesce i premj al castigo, e sempre amari
I premj sono, e tra le pene involti,

E tra gli stenti, e sempre scarsi e rari.
E pur fiorita è l'empia scuola, e molti

Già vi son vecchi : e pur non v' è chì impari;
Anzi imparano tutti a farsi stolti.

FRANCESCO MARIA REDI.

AMOR CORRISPOSTO.

Dunque gli Dii non volsero
Le mie speranze in gioco,
Te dunque ancor che tacita
Pur arse il nostro foco,
Chiusi volea modestia

Quei cari labbri in vano,
Che aprirli alfin compiacquesi
Amor di propria mano.
Tu m'ami: il tuo resistere
A torto alfin m'increbbe;

Esso alla mia vittoria

Pregio novello accrebbe.

(1) I poeti dicono alcune volte in lo, in la; ma in prosa

nella.

devesi dire nello,
(2) S'alleve per s'allevi.

Deh più gradita all'animo

Per te che il puoi si renda,
Che per mio ben ripeterla
Dalla tua bocca intenda.
Escan sinceri e liberi

I tuoi sospir dal core:
Quegli occhi i miei ricerchino,
E in lor gli arresti Amore.
Noi vegga uniti Apolline,
S'esce dal lido Eoo (1),
Noi, se nel freddo oceano
Attuffa Eto, e Piroo (2).
Se te destin contrario

Dal fianco mio non parte (3),
Con pace sia di Venere,
Lei non invidio a Marte.
Me Amor di nuovo imperio
Non graverà ch'io creda,
Egli, che ad altra tolsemi,
Onde foss' io tua preda.
Fiamma, se i voti il mertano (4);
Eterna ad ambo (5) ei dia,
Che ognor l'istessa io troviti,
E novo ognor ti sia.
Pochi la Parca indocile

Anni mi lasci omai;
Se teco possa io viverli
Sarò vissuto assai.

Eoo, orientale.

(2) Due cavalli del Sole.

Parte, separa,

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7

(4) Mertano per meritano.
(5) Ambo, tutti e due

Tu (al desiato uffizio
Ti serbino gli Dei)
Colla tua mano chiudere
Devi questi occhi miei.
Richiameran tue lagrime
Il fuggitivo spirto (1).
Tu l'urna, ov' io riposimi
Coronerai di mirto.

Poi, dove i casi il chieggano,
Rasciugherai le gote,

Oltre alle fredde ceneri
Amor durar non puote (2).
E Dido (3) ancor serbavasi
Fida all' estinto sposo.
Ombra gelosa e credula
Fu breve il tuo riposo!
Figlio dell' aurea Venere
Giunon fuggendo e l'acque

Enea discese ai vedovi

Novelli regni, e piacque.

LODOVICO SAVIOLI

(1) Spirto per spirito. | (3) Dido pcr Didone.

(2) Puote, può.

AMOR INNOCENTE.

Ardo per Filli. Ella non sa, non ode
I miei sospiri, io pur i' amo costante;
Che in lei pietà non curo; amo le sante
Luci (1), e non cerco amor, ma gloria, e lode.
E l'amo ancor, che il suo destin l' annode (2),
Con sacro laccio a più felice amante ;

Che il men di sua bellezza è il bel sembiante (3), Ed io non amo in lei quel, ch' altri (4) gode. E l' amerò, quando l' età men verde

Fia (5), che al seno, ed al volto i fior le toglia; Ch' amo quel bello in lei, che mai non perde. Elamerei, quand' anche orrido avello Chiudesse in sen l' informe arida spoglia (6): Che allor quel, ch'amo in lei, saria (7) più bello. GIOVANNI BATTISTA ZAppi.

In quell' età ch'io misurar solea (8)

Me col mio capro, e 'l capro era maggiore;
Amava io Clori, che insin da que!l' ore
Meraviglia, e non donna a me parea. (9)

(1) Luci, occhi.

(2) L'annode per l'annodi. (3) Sembiante, aspetto, faccia, volto.

(4) Altri vale altr'uomo.

(5) Fia vale sarà; cioè avverrà,

(6) Spoglia per corpo.
(7) Saria per sarebbe.
(8) Solea, era solito.

(9) Parea per pareva.

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