COSCIENZA ACCUSATRICE. Via illorum tenebræ et lubricum : et Angelus Domini persequens eos. Salmo 34. Se l'Empio ode per selva, in cui s'aggira, Stende le braccia a un tronco, e le ritira Aspra, sassosa, dirupata, e torta, Ond 'è, che ad ogni passo incespi, e cada : Si vede a tergo (2) con terribil spada ..Non vive il reo Un momento in riposo. Benchè a tutt' altri ascoso Refti il suo fallo, ei, che si vede al fianco (1) Set per se lo.. (2) Tergo, dorso. (3) Il per lo. C L'acerbo accusator, trema, paventa L'evidenze, i sospetti, L'apparir dell' aurora, E chi sa la sua colpa, e chi l' ignora. In perpetua tempesta Sente l'alma, se veglia; e in mille forme METASTASIO. La morte d' Abele. Parte I. COSTANZA IN AMORE. Pommi (1) ove 'l Sol uccide i fiori e l'erba; O dove vince lui 'l ghiaccio e la neve: Pommi ov'è 'l carro suo temprato e leve; Ed ov'è chi cel rende, o chi cel serba. Pomm' in umil fortuna, od (2) in superba; Al dolce aere sereno, al fosco e greve (3): Pommi alla notte, al dì lungo, ed al breve; Alla matura etate (4) od all' acerba (5): Pomm' in Cielo, od in terra, od in abisso, In alto poggio, o in valle ima(6) e palustre(7); Libero spirto (8), od a' suoi membri affisso : Pommi con fama oscura o con illustre ; و Sarò qual fui: vivrò com' io son visso (1), PETRARCA. DIO. Dixit insipiens in corde suo: Non est Deus. Nume (3) non v'è, dicea fra se lo stolto, Nume non v'è, che l'universo regga; Squarci l'empio la benda, ond' egli è avvolto Agli occhi infidi, e se v' ha Nume, ei vegga. Nume non v'è? verso del Ciel rivolto Chiaro il suo inganno in tante stelle ei legga ; Del grand' esser di lui segni eloquenti: (1) Visso per vissuto. (2) Trilustre, di tre lustri, di quindici anni. (3) Nume, Dio, (4) Speglisi per si specchi. que. DONNA. Quel, che appena fanciul torse con mano La fera stese generosa al piano; Che perdeo (2) fra le pure aque lucenti, Chiamando gía (3) con dolorosi accenti, Squallido in viso, e per la doglia insano. Giacea la clava noderosa, e il manto, Di ch' era il domator de' mostri cinto : Amor la percotea co' piè, scherzando. Oh miracolo altier! Quel, che già tanto Valea, che diede a' fieri mostri bando, E vinse il mondo, or da una donna è vinto. ANTON-FRANCESCO RINIERI. Pose il corno a' Tori in fronte La Natura, e intera diede De' cavalli l' unghia al piede. Fe' (4) le lepri al corso pronte, E die' (5) bocca ampia, e vorace Al lion fiero, e mordace. Diede ai Pesci in mezzo al mare Poter lubrici nuotare; E agli augelli gire (1) a volo : Fece l' uom prudente, e solo Pur che dielle (2) alfin? Beltade,, Anzi al fuoco ognor prevale : ANACREONTE. Traduz. di Gio. Battista Ciapetti. · DOVERI DEL PROPRIO STATO. Mentr' io dormía (3) sotto quell' elce ombrosa, E prender armi d'artifizio rare, Grand' elmo, e spada ardente, e fulminosa. (1) Gire, voce poetica per an dare, (2) Dielle per le diede. |