SUPPLICA AD AMORE. Stassi di Cipro sulla piaggia amena Un' alta Reggia, dove Amor risiede, La carta ei prese, e in essa il volto affisse, Gittommi in faccia lo mio scritto, e disse: GIOVAN-BATTISTA ZAPPI, (1) Servio per servi. TEMISTOCLE. Si recano qui alcune scene estratte dal TEMISTOCLE del METASTASIO. Temistocle, e Neocle suo figlio. Tem. Che fai? Neo. Lascia ch' io vada Quel superbo a punir: vedeşti, o padre, Tem. Raffrena L'ardore intempestivo. (1) Ancor supponi Che s' affolla a ciascun, quando è felice. Questa la reggia: io non son più d' Atene La delizia, e l'amor; meschino, ignoto, Esule, abbandonato, Ogni cosa perdei, sola m' avanza (E il miglior mi restò ) la mia costanza. (1) Intempestivo, che è fuor di tempo. Ormai Neo. Ormai, scusa, o Signor, quasi m' irrita Questa costanza tua: ti vedi escluso Da quelle mura istesse, Che il tuo sangue serbò; trovi per tutto L'odio persecutor, che ti circonda, Che t'insidia ogni asilo, e vuol ridurti venga, Che non abbi terren che ti sostenga; E tranquillo ti miro! ah come puoi Soffrir con questa pace Tem. Ah figlio, Nel cammin della vita Sei nuovo pellegrin; perciò ti sembra E madre del saper. L' odio, che ammiri, La mercè più frequente. Odia l'ingrato (1) Sui per suoi. Percio diversi siamo, Quindi m' odia la Patria, e quindi io l' amo. Neo. Se solo ingiusti, o padre, Fosser gli uomini teco, il soffrirei ; Ma con te sono ingiusti ancor gli Dei. Tem. Perchè ? Neo. Di tua virtù premio si chiama Questa misera sorte? Tem. E fra la sorte O misera, o serena Sai tu ben, quale è premio, e quale è pena? Neo. Come? Tem. Se stessa affina La virtù ne' travagli, e si corrompe Rotta fra' sassi; e, se ristagna, è impura. Splendeva in guerra, è rugginoso in pace. Neo. Ma il passar da' trionfi A sventure sì grandi. Tem. Invidieranno Forse l' età future, Più che i trionfi miei, le mie sventure. Serse, e Temistocle. Ser. Io non avrò mai pace Finchè costui (1) respiri. Egli ha veduto (1) Temistocle, Onde oppressi l' Egeo, sa che la vita Ei mi ridusse a confidar, che poca Fu la mia sete a mendicar costretta, E dolce la stimò bevanda eletta: E vivrà chi di tanto Si può vantar! No, non fia (2)vero; avrei Questa sempre nel cor smania inquieta. Temist. Potentissimo re. (3) Serse. Parla stranier; che vuoi? Temist. Contro la sorte Cerco un asilo, e non lo spero altrove :' Difendermi non può, che Serse o Giove. Serse. Chi sei? Temist. Nacqui in Atene. Serse. E Greco ardisci Di presentarti a me? Temist. Sì. Questo nome Qui è colpa, il so; ma questa colpa è vinta Scrse. Temistocle! ed è vero? Temist. A' Regi (4) innanzi Non si mentisce. (1) Legno, naviglio. (2) Fia per sarà. (3) Presentandosi dinanzi al trono. (4) Regi per re. |