In vece d' Olmi, e Frassini E Rose e Gelsomini. O meschinelli, o vani; Su questa spiaggia amena Solo per pompa inutile Del suol voi siete nati, Io dalla spessa grandine, hiome per foglie. Co' miei rami prolifici (1) Son già cent' anni e cento Sarò a morir vicina, Di merci (3) a queste sponde. Del saggio Arbor non erano E al suol negletti cadono (1) Prolifici, fecondi. (2 Setoloso, pieno di setole. (3 Merci, mercanzie, « Tu, che qual Bruto ruvido Ogni uom di senno spregi, Il medesimo. IL ROSIGNUOLO, E IL CUCULO. Già di Zefiro al giocondo Susurrare erasi desta Primavera, ed il crin biondo A lei intorno carolando Gían (1) le Grazie, gían gli Amori, Una nuvola di fiori. L' Aere tepido e sereno, Della Terra il lieto aspetto Nuovo brio, nuovo diletto: (1) Gian per givano, andavano Sopra Sopra l'erbe, e i fior novelli Entro il vago stuol canoro, Si soavi, or lega or parte, Il bel canto in giù discende, Tra le frondi ei canta solo, (1) S'udía per s'udiva. (2) Puote per può. M E lo stridulo rumore Importun divenne tanto, » Quanto mai cantiamo bene! A sì stupida arroganza Risuonare udissi intorno » L'ignorante ed imprudente » D'accoppiarsi al saggio ha l'arte, » E con lui tenta sovente » Della gloria essere a parte. » Il medesimo. |