Rime de' più illustri poeti italiani, 第 1 篇Musier, 1732 |
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accefe adorno allor alma Amor amorofe aprica arda ardente ardor Bafta begli occhi bella bellezza beltà celefte ch'io che'l Ciel Clori cofa coftei corfo crin crudel crudo d'Amore defio diffe dolce Donna duol effer eterno faffi faggio fangue fanto fdegno felve fempre fento fenza fera fereno fiamma fifo Filli fior foave foco fofpiri foggiorno folo Amor fommo fonno forfe fpeffo fpeme fpera fpirto fplendore fpoglie fponde fronde fteffo ftelle fugge fuol fuon fuperba gentil gran Indi infieme l'alma l'altro l'onde lafci laffo leggiadre lieto lume MEDESIMO mifero mira Moffe moftra mortal morte Ninfe noftro ofcura offa ogn'or omai paffi Paftor Palefa penfi penfier piaggia pianto piè pofe pria quafi quefto queſta quì recifa rofe ſempre ſteſſo tofto tolfe vago veggio vidi vifo virtù viſta voftro
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第 168 頁 - ... nvece di fior vermigli e bianchi, ha neve e ghiaccio ogni tua piaggia aprica; a questa breve e nubilosa luce vo ripensando, che m'avanza, e ghiaccio gli spirti anch'io sento e le membra farsi: ma più di te dentro e d'intorno agghiaccio, che più crudo Euro a me mio verno adduce, più lunga notte e dì più freddi e scarsi.
第 252 頁 - Sol, gli occhi al pianto, e, nato a pena, va prigionier fra le tenaci fasce. Fanciullo, poi che non più latte il pasce, sotto rigida sferza i giorni mena; indi, in età più ferma e più serena, tra Fortuna ed Amor more e rinasce.
第 166 頁 - ... n brev'ora entr'al mio dolce hai misti tutti gli amari tuoi, del mio cor esci: torna a Cocito, ai lagrimosi e tristi campi d'inferno: ivi a te stessa incresci. Ivi senza riposo i giorni mena, senza sonno le notti, ivi ti duoli non men di dubbia che di certa pena. Vattene: a che più fera che non suoli, se '1 tuo venen m'è corso in ogni vena, con nove larve a me ritorni e voli?
第 156 頁 - Odo il risponder dolce : O Tirsi mio. Rileggendoci in fronte i nostri amori , Che bel pianto faremo e Clori ed io ! Ella dirà : Dov' è quel gruppo adorno De' miei crin eh' al partire io ti donai ? Ed io : Miralo , o bella , al braccio intorno.
第 26 頁 - Queste le mura son cui trema e inchina Pur anche il mondo, non che pregia e ammira ! Queste le vie per cui con scorno ed ira Portar barbari re la fronte china ! E questi, che v...
第 277 頁 - Quest' altre tavole minute , Rotta l'antenna e poi smarrito il polo , Vedrem tutte ad un tempo andar perdute . Italia , Italia mia ! quest' è il mio duolo : Allor siam giunti a disperar salute , Quando spera ciascun di campar solo . Sullo stato d'Italia.
第 281 頁 - ... bel, che nel suo volto serra, sol dal mio forte immaginar si crea. Io la cinsi di gloria e fatta ho dea, e in guidardon le mie speranze atterra; lei posi in regno, e me rivolge in guerra, e del mio pianto e di mia morte è rea. Tal forza acquista un amoroso inganno; che amar convienimi, ed odiar dovrei, come il popolo oppresso odia il tiranno.
第 62 頁 - Mentre che l'aureo crin v'ondeggia intorno a l'ampia fronte con leggiadro errore ; mentre che di vermiglio e bel colore vi fa la primavera il volto adorno; Mentre che v'apre il ciel piú chiaro il giorno, cogliete 6 giovinette il vago fiore de vostri piú dolci anni; e con amore state sovente in lieto e bel soggiorno.
第 6 頁 - 1 desir non erra ; I' son colei, che ti diè tanta guerra, E compie' mia giornata innanzi sera. Mio ben non cape in intelletto umano : Te solo aspetto, e quel, che tanto amasti, E laggiuso è rimaso, il mio bel velo. Deh, perchè tacque, ed allargò la mano ? Ch' al suon de' detti sì pietosi e casti, Poco mancò ch
第 286 頁 - Petrarca , e ch' altri possa giammai concepire. Di Francesco de Lemene. AL gioco della cieca Amor giocando, Prima la sorte vuol ch' ad esso tocchi Di gir nel mezzo, e di bendarsi gli occhi' Or ecco che vagando Amor bendato Vi cerca in ogni lato.