SCENA D'INTRODUZIONE. VENERE E CUPIDO CUPIDO. Da Cipro tua diletta Pronto e zeloso ad incontrarti io volo, Ai non sazj desiri e dolci affetti Suo serpeggiante argento in mezzo ai prati In suon più grato e dolce. VENERE. Ma non più dolce della Lesbia cetra In man di Saffo accorta, e, se a te piace Mio figlio, l'udirai. Deh! vieni or meco e da sua dotta lira L'incenso d'armonia lieto ricevi, E di sì cari preghi Al lusinghiero incanto La tua possanza e'l favorevol guardo CUPIDO. Ma palesa La cagion de' suoi mali. VENERE Già Febo intorno alla pendente sfera. Di Cidno a trapassar le-lucid' onde In sua barca di giunchi si giaceva A insidiar i pesci.,, A noi, deh! vieni,,, Gridammo a lui; ed ei voglioso e pronto. Lasciò sue canne, ed al bramato lido Ci condusse sicuri. Le cortesi, |