ad Arquatum Patavini agri vicum, ubi tumulus carmine ab fe compofito nobilis confpicitur. Sonetto del Varchi al Sepolcro del Petrarca. SACRI, fuperbi, avventurofi, e cari Marmi, che 'l più bel Tofco in voi chiudete, Poi che m'è tolto preziofi, e chiari Quanto altri mai, con man pietofe, e liete Deh non schivate almen ch' umile, e pio Così, fpargendo al ciel gigli, e viole, Sonar Pevero è'l don, colli vicini ricco è 'l defio. Sonetto di M. Aleffandro Piccolomini fatto in Arquà fopra il Sepolchro di M. Francefco Petrarca. GIUNTO (1) Alessandro alla famosa tomba Del gran Toscan, che 'l bell' Alloro amato U' forza unqua non giunse o d'arco, o fromba, Sempre più verfo 'l ciel s' alza, e rimbomba. Deh pioggia, o vento rio non faccia fcorno All' ofla pie fol porti grati odori L'aura che 'l ciel fuol far puro, e fereno. E raccolte in corona al faffo intorno, (1) Vedi il Petrarca nella I. P. delle Rime, So. netto CLIV. † Sonetto ↑ Sonetto d'Incerto fopra le (1) ceneri del Petrarca, e di Mad. Laura, che fi trova in alcune edizioni del Petrarca, cioè in quelle del Vellutello, e del Gefualdo. LAURA, che un Sol fu tra le donne in terra, Accende e infiamma ogni gelato core, E le ceneri elette accoglie ancora Di lui che feco nei ftellanti feggi Fra DANTE e Bica il terzo ciel congiunse; Tu che l' un miri, e i baffi accenti leggi, (1) Ne farà ftata forfe unita una porzione da qualche affettato, e fuperftiziofo ammiratore d'amendue. + Sonetto di M. Anton Francefco Rainerio in lode del Petrarca; tratto dalle Rime del Rainerio ftampate dal Giolito in Ve nezia 1554, in-12. a c. 31. Lu UNGO all' ondofo Taro, onde nell' oro Che di sè fteffa m'empie, e che ́m'induce, * PETRARCA, il vanto a voi dan le Sirene : A voi cedon le Mufe: a voi le cime *Per intendere il prefente Sonetto, è da faper che in Parma è comune opinione, e fama che il Petrarca aveffe una cafa d'un benefizio fuo fotto il nome di San Stefano, ov' egli abitaffe alle volte; e la cafa ancor fi moftra con molti contraffegni dell' antichità di que' tempi vicina a quella Chiesa del benefizio. Ora in quefto Sonetto, ritrovandofi l'Autore in Parma preffo al Sig. Pierluigi, che n' era Principe, e vifitando la casa, la volle onorare come devea; celebrando il nome di quell' altiffimo Poeta. TESTIMONIANZE DI DIVERSI UOMINI ILLUSTRI INTORNO LA VITA E L'OPERE DI MESSER FRANC. PETRARCA. Hic ingenio, eloquentia, Latinæ partiæ que linguæ cultu, ac Poetica etiam utraque facultate fui feculi Princeps, literas à multo ævo fepultas, primus a Gothicis tenebris excitavit. Philippus Labbe. : Vir in divinis Scripturis eruditus, & in fecularibus literis omnium fui temporis longe doctiffimus, Philofophus, Rhetor, & Poeta celeberrimus, qui literas Humanitatis poft longa filentia mortuas, ut ita dixerim, ab inferis revocavit ad foperos, non minus fancta converfatione, quam Scientia, clarus emicuit. Joannes Trithemius. Vir undecumque doctiffimus, Latinæ Lin |