sè tenerezza, che somiglianti componimenti di per stessi richieggono. Ne sono molti esempli, onde si vegga, ch' anche, senza fermarsi sempre nella giurisdizione d' Amore, hanno saputo gli ingegni Italiani cogliere altronde argomenti egualmente dilicati e briosi. Procurisi nella condotta di queste Canzonette, che le stanze sieno piccole, che i versi, o tutti, o per la maggior parte, sieno rotti, d' ogni genere, e di tutte le forme; e che oltre all' armoniosa corrispondenza delle rime ben collocate, le parole sieno belle, proprie, e significanti; non aspre, non gonfie, nè che rendano suono cattivo all'orecchio. Vi si inseriscano di quando in quando de' termini diminutivi, o vezzeggiativi, de' quali sopra ogni altra lingua sì viva, che morta, n'è dovizioso ľ idioma Italiano, e per li quali simil poesia suol divenire molto graziosa. Vi s' intrometta a volta a volta qualche leggiadra favoletta, che in acconcia maniera si connetta col soggetto che si ha per le mani; anzi se si vorrà tessere talora alcuna di queste Canzonette d' una sola fantastica immaginetta, o idolo che vogliam dire, spiegando con essa più leggiadramente i nostri interni concetti, o qualche insegnamento morale, maggiormente ci accosteremo ad imitare lo spirito e il genio capricciosissimo d' Anacreonte, che d'altro estro non volle far pompa nelle sue Odi che d'una gran semplicità e vivezza. 'Tanto è, se nelle Petrarchesche Canzoni richiedesi ordine esatto, figure castigate, sentenze gravi ; e nelle Pindariche maggior entusiasmo, maggior copia di sentenze dogmatiche, d'immagini, di voli, di digressioni, di figure ardite e straordinarie; nelle Anacreontiche per lo contrario ci vuole una estrema delicatezza, ed uno squisitissimo finimento, bastando un picciol neo talora a disfigurarle, e renderle totalmente imperfette. Sono in somma le altre spezie di Lirica a guisa di certi quadri di maggior grandezza, e di più robusta maniera, ne' quali si richieggono lumi arditi, rigogliosi risalti di colori, gagliardi sbattimenti di ombre; non così le Anacreontiche, le quali si possono rassomigliare alle miniature, nelle quali, oltre uno spargimento tenerissimo di colori, è necessario, che la diligenza del Pittore spicchi in ogni lor parte, e tale le veda soavemente ritoccando che spirando dapertutto grazia, vivezza, e leggiadria, nulla vi possa desiderar di vantaggio. FINE DEL VOLUME TERZO. |