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Scoperte d'antichità.

1. Iccome di libri, così di fcoperte antichità è stato queft'anno grandemente fecondo. Cominciamo da Verona. I Padri Teatini nello scavare i fondamenti della lor fabbrica, come di colà mi fcriffe il noftro P. Carlo Borgo allora Maeftro d'Umanità in quelle noftre fcuole verfato in ogni maniera di erudizione, trovarono una piccola medaglia di bronzo della grandezza delle Confolari. Da una parte ci dà il volto di Virgilio Laureato con intorno il nome Vir gilius, dall'altra in mezzo a' caratteri maggiori fi legge EPO. Più importante è la fcoperta, che mi comunicò il Ch. Sig. Seguier, di due Ifcrizioni ritrovate in Colognola terra del Veronese nel rifare il Campanile della Chiefa Parrochiale.

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Sono ora paffate quefte due lapide al Mufeo Mofcardi, e'l dottiffimo Sig. Canonico Gianjacopo Dionifi le ha pubblicate nell' appendice alle fue Apologetiche rifeffioni, delle quali nel XII. tomo fu da noi detto. Quanto alla prima Ifcrizione egli ne fupplifce la prima riga M. Valerio M. F. e ne avrà avuto il fuo fondamento, ma non avendoloci detto non faprei indovinarlo legge poi Flamim, che nulla fignifica (ed è certo errore di ftampa) e prim. Qual delle due

lezioni Prim, o primo fia foftenuta dal marmo originale, non può deciderfi, che confultando la fteffa la pida. Per altro ottimamente riflette quell' erudito Canonico, non denotarfi qui, che l' ordine de' Flamini folle la prima volta iftituito in Verona, ma Valerio effere il primo ftato di quell'ordine, o la prima volta effer egli ftato affunto a quell'ordine. La qual ultima efplicazione io credo la fola vera, perocchè credo, che ancora i Flamini Auguftali avranno feguito il cofume degli altri Auguftali, i quali non erano perpetui, onde troviamo bis, e iterum fevir Auguftalis. Veggafi il Mufeo Veronefe (1). Della feconda non ho che aggiugnere alla bella fpiegazione, che ne dà ivi medefimo (2) il mentovato Sig. Canonico, fe pon faceffi offervare la forma dell' H nel nome Soterichus, la quale s' incontra in parecchie altre Ifcrizioni.

II. Pur da Verona ebbi dall' eruditiffimo nostro P. Buongiuochi copia d'una bella Ifcrizione. Fermatomi mi fcrifs' egli in data de' 18. Ottobre, fermatomi l'altro giorno nel tornar da Mantova a Villafranca, andai nella Chiefa, e dietro l'altare maggiore vidi una lapida trovata fatto il vecchio altare meft fono, alta quattro palmi e mezzo, e larga quafi tre, con questa infcrizione.

L AQVILVS
SECVNDVS
L AQVILIO
CHARITONÍ
ET PVBLICIAE
VENERIAE PA.
RENTIB PIENT

LIBERT. LIBER
TAB.

Nella lapide fono stati fatti i punti, e le virgole, ma di frefco.

Non è questa per altro la prima volta, che à luce

vien

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vien quefta lapida, perocchè la riporta il Grutero (3). Ma convien dire che foffe poi, come ad altre è avvenuto, miferamente tolta dagli occhi del pubblico per fervire alla fabbrica dell'altare. Anche il Muratori la riferifce (4). Ma è bene che l'abbiamo dal marmo. Perocche e l'uno, e l'altro editore varia nella difpofizion delle righe, e innoltre hanno effi qualche diverfità nelle parole Parentib. Pient.

III. Tirando oltre il viaggio nel territorio Padodovano in un villaggio, il quale chiamafi Vigo di Rovea, gli Autori delle Memorie del Valvafenfe (5) mentovan trovata quefta Ifcrizione di certo Manio Lelio figliuolo di Olo, o Auto della Tribu Fabia, alla quale era Padova afcritta.

M. LAELIO. O . F.

FAB.

HEREDES. VOL

VNTATE. SVA
FECERVNT

Coftui non ha alcun cognome. Quel voluntate fua credo io val quanto ex teftamento. Per altro i Grammatici in quel fua Dio fa quanto troverebbonci di che piatire, che faccia loro il buon pro.

IV. Dallo ftato Veneto rechiamoci in Tofcana. In un villaggio del Lucchefe fulla foglia d'una ruftica cafa giaceafi non offervata una lapida militare. Il Sig. Pardi giovane ftudiofiffimo (balta dire, ch' e' frequenta la camera del doctiffimo P. Giandomenico Manfi) la fcoperfe, e ne fece una copia esatta.

D

3) Pag. DCCXIX. 16. (4) P. 1241. 2.

sj T. V. Artic. XI. p. 46,

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Coftui andò alla guerra di XIX. anni. Il Ch. P Adami fpiegando dottamente una Ifcrizione d'un Veverano della Coorte VII. ftabilifce ( 6 ) 1. che i Soldati Pretoriani per la maggior parte erano Romani. 2. che i Soldati Pretoriani nelle Ifcrizioni loro fac cennano la loro patria, come domo Cortona, domo Arretio, domo Verona ec. dal che argomenta, che tralafciandofi nella Ifcrizione di L. Granio "Pudente il nome della patria, debbafi intendere colui effere ftato nativo di Roma. Ecco dunque che Didio farà ftato fimilmente Romano. E veramente la gente Di. dia è pretta Romana.

V. Antichità Etrufche fonofi_ritrovate nel territorio di Chiufi, ed in Volterra. E primamente ne' contorni di Chiufi in un fotteraneo in tufo nel podere dello Spedale di quella Città vicino al fiume Aftróne fono ftate fcoperte due tegole Etrufche, fcritta una da diritta a finiftra all' Orientale, l'altra in lettere parte Etrufche, e parte Latine, che vanno da finiftra a dritta. Nella prima fi legge

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Stavano quefte Tegole appoggiate a due Urne parimenti di tufo. Ma in Volterra a' cinque di Dicembre nel bosco de' RR. PP. di S. Girolamo fa fatta una più rilevante fcoperta. Vi fu trovato un Ipogeo di due parti compofto, fuperior l'una, l'altra inferiore, come due Ipogei un fopra l'altro. Nella parte fuperiore diffotterrarono cadaveri non bruciati, cioè le loro offa mefcolate con alcune medaglie, le quali di quando in quando cadevano nello fcavare che fi faceva. Nella inferiore furono con urne rotte, e ceneri ritrovate due lamine di piombo, cioè una più grande piegata in mezzo, dentro la quale ce n'era un' altra più picciola. L'una e l'altra di quefte lamine avea le fue Ifcrizioni in caratteri Etrufchi, le quali probabilmente (7) ci dicono i nomi de' morti ivi feppelliti. La più picciola ha quattro righe, le quali fi poffono rendere in caratteri latini

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( 7 ) Vègganfi le Novelle Fiorentine del 1756. col. 115.

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