La vita italiana nel trecento, 第 1 卷

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Fratelli Treves, 1892 - 592 頁

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第 200 頁 - Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
第 98 頁 - Lo primo tuo rifugio e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo, Che in su la Scala porta il santo uccello, Ch...
第 253 頁 - ... sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio che già cotanto tempo era stato, che alla sua presenza...
第 99 頁 - Che notabili fien 1' opere sue. Non se ne sono ancor le genti accorte, Per la novella età; che pur nove anni Son queste ruote intorno di lui torte. Ma pria che il Guasco 1' alto Arrigo inganni, Parran faville della sua virtute In non curar d' argento, né d
第 228 頁 - ... errare che fece la mia fantasia, apparvero a me certi visi di donne scapigliate che mi diceano: « Tu pur morrai »; e poi, dopo queste donne, m'apparvero certi visi diversi e orribili a vedere, li quali mi diceano:
第 460 頁 - ... per la via. Dice Dante : Se tu non vuogli che io guasti le cose tue, non guastar le mie. Disse il fabbro : O che vi guast'io? Disse Dante: Tu canti il libro, e non lo di' come io Io feci; io non ho altr'arte, e tu me la guasti.
第 76 頁 - Guastan del mondo la più bella parte. Qual colpa, qual giudicio o qual destino, Fastidire il vicino Povero ; e le fortune afflitte e sparte Perseguire ; e 'n disparte Cercar gente, e gradire Che sparga '1 sangue e venda l'alma a prezzo ? Io parlo per ver dire, Non per odio d'altrui né per disprezzo.
第 412 頁 - L'autore, plebeo e mercatante, erudito e poeta, viaggiatore e uso alle corti, si trasmuta per tutte le guise, si rinnova in tutte le rappresentazioni. Niuno dopo Dante e prima dello Shakespeare creò come il Boccaccio tante figure diverse in tante diverse...
第 224 頁 - Sire, nel mondo si vede Meraviglia nell' atto che procede Da un' anima, che fin quassù risplende.' Lo cielo, che non have altro difetto Che d'aver lei, al suo Signor la chiede E ciascun santo ne grida mercede.
第 418 頁 - Per che, essendo essa medesima la messaggiera, al padre e alla madre disse che era contenta d'essere sposa di Nastagio; di che essi furon contenti molto. E la domenica seguente Nastagio sposatala e fatte le sue nozze, con lei più tempo lietamente visse. E non fu questa paura cagione solamente di questo bene; anzi sì tutte le ravignane donne paurose ne divennero, che sempre poi troppo più arrendevoli a' piaceri degli uomini furono, che prima state non erano.

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