Mentre ch' Amor con dilettoso inganno Nudria il mio cor nelle speranze prime, La mente, con pietose e dolci rime, Mostrar cercava al mondo il nostro affanno. Poi che crescer il duol più d'anno in anno, E cader vide i fior dall' alte cime " Tolta da quel pensier vago e sublime, Li diede a contemplar il proprio danno. Indi in lungo silenzio, in notte oscura Passa questo suo breve e mortal corso, Nè di fama le cal, nè d'altro ha cura Dunque, Madonna, cerchi altro soccorso Il vostro ingegno, e guida più sicura, Che'lmio,per quel ch'io veggio,in tutto è scorso. Anima eletta! che col tuo Fattore Ti godi assisa ne' stellati chiostri, Ove lucente e bella or ti dimostri Tutta pietosa del mondano errore ; Se mai vera pietà, se giusto amore, Ti sospinse a curar de' danni nostri, Fra si distorte vie, fra tanti moștri, Prega ch' io trovi il già perduto core. Venir vedraimi a venerar la tomba Ove lasciasti le reliquie sante, Per cui si chiara in ciel Padoa rimbomba; ; Ivi le lodi tue sì belle e tante, Quantunque degne di più altera tromba, Con voce dir m'udrai bassa e tremante. Comp. Lir. IV 14 Cara, fida, amorosa, alma quïete! Onde i miei duri affanni aspettan pace, E questo mio sperar dubbio e fallace Racquista voglie desïose e liete; Per te, ben sai, che'n questa chiusa rete Lasso fia mai, che dopo tante pene O se pur la mia vita in tutto è scossa Ch'un freddo marmo almen chiuda quest'ossa! Ecco che un'altra volta, O piagge apriche! Udrai tu, E se di vivo amor qualche scintilla Ma, lasso! a me che val, se già nol crede Quella ch'io sol vorrei ver me tranquilla, Nè le lacrime mie m' acquistan fede ? 1 Quella che all' umił suon di Sorga nacque, Ed or sì chiara qui fra noi rimbomba Levata a volo a guisa di colomba, Sol per colai a cui tant' ella piacque ; Quantunque in vil albergo oeculta giacque, Tante donne leggiadre oneste e belle, Beata lei! che 'n sì famosa istoria |