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La terza età dei commenti al Canzoniere va dal decimosettimo al principio del secolo nostro.

Grande spazio; ma il secolo decimosettimo non diè che un commento solo ne' primi suoi anni, se pur questo nome si conviene alle Considerazioni del Tassoni. Le quali più che altro ci rappresentano la reazione contro il petrarchismo, assommata nell'opera di un finissimo e dotto scrittore; che del resto ebbe il torto di mettersi con grande sforzo e bravura a sfondare, come dicesi oggi, una porta aperta. Il petrarchismo nel 1609 era abbattuto e giacente; e avrebbe meglio giovato dimostrare contro la invadente corruttela degli stili e degli ingegni gl'intimi pregi della poesia del P. Il che molte volte Alessandro Tassoni fece da par suo, e nei passi oscuri o dubbi esercitò anche l'officio d'interprete e critico acutissimo. Ma tutto questo non toglie che le sue Considerazioni, anzi che un lavoro filologico, un commento propriamente detto, siano un' opera letteraria troppo improntata di bizzarra individualità.

Cotesta opera cento e due anni di poi fu riprodotta dal Muratori; il quale vi aggiunse un corollario ancor per grazia, aggiunse, dico, alle considerazioni dell'autor dei Pensieri le osservazioni di sé autore della Perfetta Poesia. Dolendosi che i commentatori del cinquecento non avessero posto assai cura « nell' informare i lettori della perfezione poetica e rettorica dei componimenti del P. e nell' accennare eziandio quei luoghi i quali non paiono degni di imitazione », il Muratori si propose di far discernere ai lettori << quello che noi chiamiamo buon gusto poetico » e osò anche di << andar toccando qualche imperfezione da cui non è stato esente il P. medesimo ». Noi ammiriamo e rispettiamo, come nessun più, il gran padre della storia italiana; amiamo quell'ingegno alto, vario, sereno, poderoso, eguale a molte cose, quell' indole onesta, libera, buona; ma ciò non c'impedisce di dire che il Muratori nelle osservazioni al P. e nella Perfetta Poesia è il rappresentante dell' Arcadia, e non di quell'Arcadia che conservò certe buone tradizioni di dottrina e di stile (vi fu anche una tale Arcadia, e biso

gnerebbe parlarne con un po' di creanza), ma di quella vera degli abbati pastori. Ora costoro ammiravano, o affermavano di ammirare, i classici dei grandi secoli; ma che cosa ammirassero nei classici, e come, si può vedere anche un po' dalle Osservazioni del Muratori su 'l P.

Pochi annotatori ebbe del resto il P. nel secolo decimottavo, e brevissimi. Piú originale l'ab. Sebastiano Pagello bassanese [1718-1795] offre qualche cosa di nuovo e di meditato: raccolgono compilando e compendiando dai lor predecessori, con qualche larghezza e un po' più di critica il tedesco Fernow, autore dei Römische Studien, con critica gretta e con presunzione estetica Francesco Soave, autore delle Novelle morali. Ma quel secolo ci dà due postillatori di nome diversamente illustre nella storia della letteratura: Anton Maria Salvini, come traduceva tutto, tutto anche postillava; e un esemplare d'antica edizione del Canzoniere nella Riccardiana di Firenze serba note di sua mano inedite, non di molto valore: Vittorio Alfieri, ne' suoi studi di lingua e poesia italiana, andò trascrivendo in certi quaderni quel che più gli piaceva del P. con molto gusto e con qualche annotazione acuta. Cosi questa età, incominciatasi col nome di un poeta che prese a combattere l'autorità dei classici come era imposta dagli scolastici, si chiude co'l nome del poeta che propugnò la restaurazione dei classici nell'intendimento della tradizion nazionale.

Ma veramente la non può essere chiusa senza che sia ricordato, e con molta gratitudine, il nome di un francese. I Mémoires pour la vie de F. P. dell'ab. De Sade sono pieni di un'erudizione cosí fondamentale intorno alla vita e agli scritti del P., che da essi veramente move e s'instaura la critica petrarchesca. Senza il De Sade, non avrebbe il Baldelli scritta la sua vita del P., che è poi lontana assai dall'essere un bel libro; senza la guida del De Sade, non avrebbe l'avv. Giuseppe Fracassetti compiuti i suoi lavori intorno alle lettere familiari e senili del poeta. Se i commentatori poi del nostro secolo fossero ricorsi al De Sade, avrebbero evitato la incuriosa e indolente fatica

di coltivare tutti gli errori dei commentatori antichi con molti annesti di nuovi e propri. L'opera del De Sade è un commento perpetuo e sagace anche del Canzoniere, per la parte storica in specie. Peccato che l'abate provenzale si lasciasse di quando in quando vincere alla tentazione di tradurre in versi, e scrivesse, come non sogliono i francesi, male, e, come sogliono parecchi dei francesi, con quelle guasconate che non dispongono a bene i lettori stranieri. Ecco ora le edizioni da noi adoperate, dei commentatori ed annotatori di questa età:

20. Considerazioni | sopra le rime | del P. | d'Alessandro Tassoni Col confronto de' luoghi de' Poeti antichi di varie lingue. ] Aggiuntavi nel fine una scelta dell'Annotazioni | del Muzio ristrette, e parte esaminate. | In Modona. M.DC.XI. | Appresso Giulian Cassiani. In-8.o Si citano e indicano per l'abbreviatura T. Le rime provenzali le ripetiamo nel testo e nella grafia con cui le ha date il T.

21. Le rime | di F. P. | riscontrate etc. | S'aggiungono le Considerazioni rivedute e ampliate | di Alessandro Tassoni, | Le Annotazioni di | Girolamo Muzio, | e le Osservazioni | di Ludovico Antonio Muratori .... In Modena MDCCXI. | Per Bartolommeo Sollani. In-4. Di questa ediz. e della ristampa 1762, pur modenese e del Soliani, ci siamo serviti per le considerazioni del Tassoni ampliate e per le osservazioni del Muratori, che indichiamo con l'abbreviatura Mur.

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22. Note manoscritte di Anton Maria Salvini in un esemplare, che si conserva nella Riccardiana di Firenze, della edizione veneziana Francisci Petrarcae Poetae excellentiss. Carminum Amorum del 1473 senza nome d'impressore. Indichiamo le postille del Salvini con l'abbreviatura Salv.

23. Le rime | di messer | F. P. | con note | Date la prima volta in luce ad utilità de' Giovani, | che amano la Poesia. | Feltre l'anno MDCCLIII. | In-4.o Le note sono dell'ab. Sebastiano Pagello, ripubblicate anche da G. Molini nella sua edizione del P. in-24.° del 1822. S'indicano per l'abbreviatura P.

24.

Mémoires pour la vie | de | F. P., | tirés de ses œuvres | et des auteurs contemporains | ecc. A Amsterdam, | Chez Arskée & Mercus. M.D.CC.LXIV-LXVII. | t. 3 in-4.° Citiamo con l'abbreviatura dS e de S.

25.- Studj | di | Vittorio Alfieri | sul | Petrarca | 1766. Sono estratti e note di man dell'Alfieri, da lui donate al sig. Thiebaut de Berneaud già uno dei bibliotecari della Mazzariniana e da questo a

G. Biagioli, che le inseri a' lor luoghi nel suo commento. Non vanno oltre il son. Pien d'un vago pensier che mi desvia, CXXXVII nell'antica distribuzione e numerazione del Canzoniere, CLXIX de' componimenti nell'ediz. nostra. Riferiamo, il più con intiero il nome dell'Alfieri, e i versi da lui notati per ciascuna poesia e le brevissime postille.

26. Le rime di m. F. P. | illustrate con note | del p. Francesco Soave C. R. S. | Milano | Dalla Società Tipografica de' Clas sici Italiani | 1805. | voll. 2 in-8.° Citiamo con l'abbreviatura Se.

...

27.— Le rime | di | F. P. | ... S'aggiungono le varie lezioni, le dichiarazioni ne | cessarie, ed una nuova Vita dell' Autore, piú esatta delle antecedenti | da | C. L. Fernow. | Jena, | presso Federico Fromman. | 1806 | 2 voll. in-12.° Si cita e indica con l'abbreviatura Fw.

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Non potemmo vedere la edizione data in Londra nel 1811 da Guglielmo Bulmer con varie illustrazioni; ma forse per il commento non fu gran danno, perché il titolo annunzia le note da vari commentatori scelte ed abbreviate da Romualdo Zotti.

La quarta età dei commenti del Canzoniere è il secolo

nostro.

Anzi tutto, dopo le Memorie del De Sade rinacque in piú d'uno il pensiero di riordinare le rime del P. piú secondo ragione o secondo i tempi in che furono a mano a mano scritte. Già nel secolo decimosesto n' avean fatto una prova molto bizzarra e piena di confusione il Vellutello e il Ruscelli: più semplicemente in quello stesso secolo, il Fausto da Longiano e nel decimottavo il Pagello avean raccolti e separati in due parti i sonetti e le canzoni. Ora l'ab. Antonio Meneghelli, che molti studi fece intorno al P., ritentò primo la prova del Vellutello con maggior conoscenza della vita e dei tempi del poeta, ma con effetti non dissimili, ritessendo anche quasi una storia dell'amore di lui; e lo stesso fece più tardi Luigi Domenico Spadi, prendendo a colorare, non senza industria ma con troppo arbitrio, un disegno a pena accennato da Giacomo Leopardi: « ancora l'ordine dei componimenti del Petrarca

sarebbe corretto in molta parte e, quello che è più, la forza intima, e la propria e viva natura loro, credo che verrebbero in una luce e che apparirebbero in un aspetto nuovo, se potessi scrivere la storia dell'amore del Petrarca conforme al concetto della medesima che ho nella mente ».1 Antonio Marsand si accontentò di separare dalle rime in vita e in morte di Laura quelle che non cantan d'amore e raccoglierle in una terza parte. Quel di noi che nel 1876 diè il saggio delle rime petrarchiane sopra argomenti storici morali e diversi ebbe a scrivere nella prefazione: << Io per me, se avessi a dare intiero il Canzoniere, tornerei all'antica distribuzione, la quale si può credere provenisse dalle ultime copie fatte e approvate dal poeta, da poi che si riscontra la stessa, o solo con qualche leggerissima diversità, in tutti i codici e in tutte le stampe primitive. Ciò non per tanto è utile a vedere quel che i nuovi distributori han fatto, massimamente per i tempi e le occasioni e gli argomenti che pongono a ciascuna poesia ». Cosi nel 1876. Oggi siamo in fatti tornati all'antica distribuzione, e pensiamo lo stesso. Il signor Lorenzo Mascetta diè ultimamente un saggio del Canzoniere cronologicamente riordinato con ampi studi e con ampio commento, del quale non ci potemmo giovare, essendoci il suo volume pervenuto, che noi nella stampa avevamo oltrepassato il confine della sua contenenza.

28.- Le rime | di | F. P. | disposte | secondo l'ordine de' tempi | in cui vennero scritte. | Edizione seconda | arricchita di annotazioni | storiche, critiche. | Padova | per Valentino Crescini | MDCCCXIX. Tomi 3 in 16. È il lavoro del Meneghelli, e lo citiamo con l'abbreviatura Men.

29.- Le rime | del | P. | Padova | nella tipogr. del Seminario | M.DCCC.XIV. Voll. 2 in 4.o È l'edizione del Marsand, che fece argomenti nuovi a ciascuna rima: lo citiamo con l'abbreviatura Md.

30.- Il canzoniere | di | F. P. | riordinato | da | Luigi Domenico Spadi.... Firenze | Andrea Bettini libraio-editore | 1858. In 8.o Lo citiamo con l'abbreviatura Sp.

I G. LEOPARDI, nella prefaz. alla 2a ediz. del suo commento, Firenze, Passigli, 1839.

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