La divina commedia, 第 1 卷R. Zotti, 1808 |
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第 vii 頁
... poscia per vezzo si dicesse co- munemente Dante . Se Dante ne ' primi suoi anni fu innamorato , ei seppe congiungere all ' amore l'applicazione agli studj delle gravi scienze , non meno che dell ' amena Letteratura . Brunetto Latini gli ...
... poscia per vezzo si dicesse co- munemente Dante . Se Dante ne ' primi suoi anni fu innamorato , ei seppe congiungere all ' amore l'applicazione agli studj delle gravi scienze , non meno che dell ' amena Letteratura . Brunetto Latini gli ...
第 xii 頁
... poscia a sue spese innalzato a Dante nel 1780 , il Card . Luigi Gonzaga , mentre era Legato di Ravenna . Il Boccaccio ci descrive Dante come uomo ne ' suoi costumi sommamente composto , cortese e civile . Al contrario Gio . Villani ce ...
... poscia a sue spese innalzato a Dante nel 1780 , il Card . Luigi Gonzaga , mentre era Legato di Ravenna . Il Boccaccio ci descrive Dante come uomo ne ' suoi costumi sommamente composto , cortese e civile . Al contrario Gio . Villani ce ...
第 xxv 頁
... poscia trasportato per li sette Cieli , e condotto nel Paradiso a mirare la gloria dei Beati . Tornato in sentimenti , e ria- vutosi dalla sofferta malattia si condusse a pro- fessare vita monastica in Monte Casino sotto l'Abate Girardo ...
... poscia trasportato per li sette Cieli , e condotto nel Paradiso a mirare la gloria dei Beati . Tornato in sentimenti , e ria- vutosi dalla sofferta malattia si condusse a pro- fessare vita monastica in Monte Casino sotto l'Abate Girardo ...
第 xlii 頁
... poscia nella Veneta del 1477 , e riprodotto dal Raffaelli nelle memorie , e poesie di Bosone Novello dirette al Dottor Gio . Lami , e da lui inserite nel Volume xvii . delle sue Deliciæ eruditorum . Dice il Raffaelli , che il Ca- pitolo ...
... poscia nella Veneta del 1477 , e riprodotto dal Raffaelli nelle memorie , e poesie di Bosone Novello dirette al Dottor Gio . Lami , e da lui inserite nel Volume xvii . delle sue Deliciæ eruditorum . Dice il Raffaelli , che il Ca- pitolo ...
第 23 頁
... Poscia che m ' ebbe ragionato questo , Gli occhj lucenti lagrimando volse , Perchè mi fece del venir più presto : 112 115 E venni a te così com ' ella volse : 118 Dinanzi a quella fiera ti levai Che del bel monte il corto andar ti tolse ...
... Poscia che m ' ebbe ragionato questo , Gli occhj lucenti lagrimando volse , Perchè mi fece del venir più presto : 112 115 E venni a te così com ' ella volse : 118 Dinanzi a quella fiera ti levai Che del bel monte il corto andar ti tolse ...
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第 298 頁 - Che per mare e per terra batti l' ali, E per lo Inferno il tuo nome si spande. Tra li ladron trovai cinque cotali Tuoi cittadini, onde mi vien vergogna, E tu in grande onranza non ne sali. Ma se presso al mattin del ver si sogna, Tu sentirai di qua da picciol tempo Di quel che Prato, non ch' altri, t' agogna : E se già fosse, non saria per tempo. 10 Cosi foss' ei, da che pur esser dee ! Chè più mi graverà, com' più m
第 19 頁 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella...
第 307 頁 - Perigli siete giunti all' occidente, A questa tanto picciola vigilia Dei vostri sensi, ch' è del rimanente, Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
第 59 頁 - Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso: ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi baciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante.
第 10 頁 - Se vuoi campar d'esto loco selvaggio: Ché questa bestia, per la qual tu gride. Non lascia altrui passar per la sua via, Ma tanto lo impedisce che l...
第 95 頁 - 1 vedessi, Nulla sarebbe del tornar mai suso. Così disse '1 maestro ; ed egli stessi Mi volse, e non si tenne alle mie mani, Che con le sue ancor non mi chiudessi.
第 59 頁 - Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante. Mentre che 1' uno spirto questo disse, L' altro piangeva sì, che di pietade Io venni meno sì com' io morisse ; E caddi, come corpo morto cade.
第 50 頁 - Minòs a me quando mi vide, lasciando l' atto di cotanto offizio, « guarda com' entri e di cui tu ti fide : non t' inganni l' ampiezza dell' entrare ! ...» 20 E 'l duca mio a lui: « Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare : vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare.
第 98 頁 - E non fe motto a noi : ma fe sembiante D' uomo, cui altra cura stringa e morda, Che quella di colui che gli è davante. E noi movemmo i piedi in ver la terra, Sicuri appresso le parole sante. Dentro v' entrammo senza alcuna guerra : Ed io, ch...
第 16 頁 - Ch' ei fu dell' alma Roma e di suo Impero 20 Nell' Empireo ciel per padre eletto. La quale, e il quale (a voler dir lo vero) Fur stabiliti per lo loco santo, U' siede il successor del maggior Piero.