LA RAPPRESENTAZIONE DRAMMATICA DEL CONTADO TOSCANO. -- SOMMARIO. I. Le rappresentazioni drammatiche del contado in varie parti di Europa e di Italia. II. Le rappresentazioni drammatiche del contado toscano: le Giostre, i Bruscelli, Maggi. III. La strofa e il verso del Maggio: la musica e la recitazione. - IV. I Teatri del contado. V. Il Prologo. - VI. Argomenti dei Maggi: cenni sul Luigi XVI, e sull'Incendio di Troja. VII. Caratteri e forme del Maggio. · VIII. Lo spettacoloso ed il meraviglioso nel Maggio.- IX. Il faceto.-X. La morale del Maggio.-XI. La Licenza. XII. Analisi del Giudizio finale e del S. Bonifazio. - XIII. Le fonti e gli autori dei Maggi. XIV. Le Buffonate e i Contrasti. — XV. Antichità dei Maggi; conclusioni. - I. Chi al ritornare della primavera percorresse in di di domenica, o in altro giorno festivo, alcune parti del contado toscano, specie le pianure di Pisa e di Lucca, o le montagne dell' Amiata, del Pistoiese e della Versilia, vedrebbe nel pomeriggio, e precisamente dopo cessate le sacre funzioni vespertine, uomini e donne e fanciulli, colle stesse vesti più linde colle quali sono stati in chiesa, avviarsi soli o a drappelletti ad un luogo donde già prorompono al di fuori grida esultanti e segni d'impazienza e batter di mani, e qualche dissonante preludio di trombe o di violini. Tutta questa gente è tratta dal medesimo desiderio di un divertimento, che altri potrebbe creder proprio soltanto del viver cittadinesco e delle classi più cólte: il luogo ove tutti si volgono è un teatro, e ciò che ve li attira è una drammatica rappresentazione. Noi vorremmo studiare questa rappresentazione drammatica del contado toscano nelle varie sue forme. Certamente noi non crediamo che essa sia propria esclusivamente di questa minima parte d'Italia, anzi d'Europa; poichè ci è noto che spettacoli più o meno simili a quelli su cui vogliamo intrattenere il lettore, si hanno qua e là presso le genti campagnuole di altre nazioni, |