il propugatore |
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第 272 頁 - Lo primo tuo rifugio e il primo ostello Sarà la cortesia del gran Lombardo, Che in su la Scala porta il santo uccello, Ch...
第 467 頁 - Laterano a le cose mortali andò di sopra; 'io, che al divino da l'umano, a l'etterno dal tempo era venuto, e di Fiorenza in popol giusto e sano, di che stupor dovea esser compiuto!
第 449 頁 - 1 terzo cerchio serra La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse : In questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra. I* son colei che ti die' tanta guerra E compie
第 444 頁 - Non Tesin, Po, Varo, Arno, Adige e Tebro, Eufrate, Tigre. Nilo, Ermo, Indo e Gange, Tana, Istro, Alfeo, Garonna e '1 mar che frange, Rodano, Ibero, Ren, Sena, Albia, Era, Ebro...
第 271 頁 - Questi non ciberà terra nè peltro, Ma sapienza e amore e virtute, E sua nazion sarà tra Feltro e Feltro.
第 61 頁 - Da questa lieta vista delle stelle Prendea la terra graziosi effetti , E rivestiva le sue parti belle Di nuove erbette e di vaghi fioretti ; E le sue braccia le piante novelle Avean di fronde rivestite , e stretti Eran dal tempo gli alberi a fiorire...
第 273 頁 - Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. 54 O frate, issa vegg'io, disse egli, il nodo Che il Notaio, e Guittone, e me ritenne Di qua dal dolce stil nuovo ch
第 495 頁 - Le scritture in volgare dei primi tre secoli della lingua ricercate nei codici della Biblioteca Nazionale di Napoli, Bologna, Tip.
第 269 頁 - O Musa, tu che di caduchi allori non circondi la fronte in Elicona, ma su nel cielo infra i beati cori hai di stelle immortali aurea corona, tu spira al petto mio celesti ardori, tu rischiara il mio canto, e tu perdona s'intesso fregi al ver, se adorno in parte d'altri diletti, che de
第 54 頁 - Febo co' suoi cavalli al sedecimo grado del celestiale Montone pervenuto, e nel quale il glorioso partimento del figliuolo di Giove dagli spogliati regni di Fiutone si celebrava, io, della presente opera componitore, mi trovai in un grazioso e bel tempio in Partenope, nominato da colui che per deificarsi sostenne che fosse fatto di lui sacrificio sopra la grata, e quivi con canto pieno di dolce melodia ascoltava l' uficio che in tale giorno si canta, celebrato da' sacerdoti successori di colui che...