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rivata foltanto dalla novità, e dal nio del Secolo, ma non già dall' eterne invariabili regole del Vero, e del Bello.

Neffun biafimo adunque, anzi più prefto approvazione, e lode, crederemo a buona equità dover incontrare, fe in quella si funefta inondazione di cattivi Scrittori che in oggi ci intorniano, attinta abbiamo l'acqua da quella purisfima inefaufta Sorgente che l'ha a tanti con abbondanza fomminiftrata; e che per i loro vantaggiofi uffizj, furono dal mondo Letterario approvati, e commendati. Se merito non picciolo fi fecero con le loro Edizioni un Aldo, ed un Giolito di Venezia, i Giunti di Firenze, un Rovilio di Lione, un Plantino d'Anverfa; e per passare a moderni, un Comino di Padova; perchè dovrà poi un tale merito a noi negarfi?

Per incominciar dunque da quel Autore, che ferve di foggetto a questa Opera, cioè a dire il Petrarca: febbene neffuno per certo mancar potrebbe il difcorfo, qualor voleffe in di lui lode farne parola, pure crediam meglio il tacere, che il dirne poco e male. Imperciocchè e cofa mai dir potrebbefi, che non foffe inferiore al fuo merito, e che ftata non fia acconciamente detta per il paffato da parecchi celebri Scrittori ed illuftri? Quefto adunque oltre all' effere un pefo fproporzionato alle noftre forze, sarebbe altresì, conforme quel Proverbio:

Portar, come fi dice, a Samo vafi,

Nottole a Atene, e Coccodrilli a Egitto. E che altro mai aggiunger puoffi quello fu fcritto in fua laude, e commendazione da tanti Uomini accreditati? Puoffi forfe dire che in quella forta di materie che tratta, fuperiore fia ftato egli non folo ai Tofcani tutti, ma ai

Latini, e ai Greci medefimi? che lo ftile fuo dotato fia d'una Jomma vaghezza, e dolcezza? che fia ftato il vindice della Lingua Latina, e padre della Lirica Italiana? che abbia fuperato le virtù d'ogni altro Rimatore si dell' età fua, come delle feguenti, in cui fra tanti a lui fimili non vi è mai ftato altro uguale? Tutto ciò ben fu defcritto, ed atteftato da penne le più rinomate, ed illuftri, che vanti Italiana favella.

Siccome ciafchedun che legge mofo viene da una naturale lodevole curiofità di fapere alcuna cofa riguardo al fuo Autore, così a quefto effetto fi è pofta in primo luogo la Vita del Petrarca, compilata da Monf. Bec

catelli.

Acciò giammai inforger non poteffe dubbio veruno fovra la correzione del noftro Tefto, egli è d' uopo far Sapere

che in effo fi fiamo appigliati alla feconda Edizione del Petrarca, fatta dal Comino nel 1732. a riferva però di alcune poche parole, in cui neceffariamente ci è convenuto abbandonare fiffatto Efemplare per attenerfi al Tefto di Bafilea, ftanteche delle fteffe parole fi è fervito il Caftelvetro, come materia del fuo Comento.

Per dir finalmente qualche cofa an cora intorno a' fecondi fregj efirincefi, onde abbiam con tanta cura abbellita la noftra prefente Edizione, non deefi paffar foto filenzio nè la bellezza della Carta, nè la nitidezza de Caratteri. In fomma nulla fiè trafcurato per uniformarfi, in fatto di Stampe, al nobile, e depurato genio de' noftri tempi, e per fecondare ancora l'obbligo impoftoci di ridur l'Opere noftre alla poffibile perfezione.

Illuftrata avendo in tal guifa la noftra Edizione del Petrarca, ci giova credere che fia per incontrare un pieno univerfale aggradimento preffo gli Amatori delle Buone Lettere, da cui prenderem quindi coraggio di provvederli in progreffo di altre Opere non men rare, che profittevoli, ed erudite.

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