Le rime del Petrarca, 第 2 卷Dalla tipografia dei ff. J. e. L. Ciardetti, 1821 |
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第 41 頁
... assai più caro Dell ' onesta prigion , del dolce amaro Colpo , ch ' i ' portai già molt'anni chiuso . Invide Parche , sì repente il fuso Troncaste , ch ' attorcea soave e chiaro Stame al mio laccio ; e quell ' aurato e raro Strale ...
... assai più caro Dell ' onesta prigion , del dolce amaro Colpo , ch ' i ' portai già molt'anni chiuso . Invide Parche , sì repente il fuso Troncaste , ch ' attorcea soave e chiaro Stame al mio laccio ; e quell ' aurato e raro Strale ...
第 52 頁
... assai destro esser sul ' ale , Non per lor forza , ma di chi le spiega , Per gir , cantando , a quel bel nodo eguale Onde Morte m'assolve , Amor mi lega : Trovaimi all ' opra via più lento e frale D'un picciol ramo , cui gran fascio ...
... assai destro esser sul ' ale , Non per lor forza , ma di chi le spiega , Per gir , cantando , a quel bel nodo eguale Onde Morte m'assolve , Amor mi lega : Trovaimi all ' opra via più lento e frale D'un picciol ramo , cui gran fascio ...
第 56 頁
... assai più che ' l Sol chiari , Chi pensò mai veder far terra oscura ? Or conosch ' io , che mia fera ventura Vuol , che vivendo , e lagrimando impari , Come nulla quaggiù diletta , e dura . SONETTO XLIV . Nulla v ' ha più , che 56 ...
... assai più che ' l Sol chiari , Chi pensò mai veder far terra oscura ? Or conosch ' io , che mia fera ventura Vuol , che vivendo , e lagrimando impari , Come nulla quaggiù diletta , e dura . SONETTO XLIV . Nulla v ' ha più , che 56 ...
第 74 頁
... assai pronta e secura , Di tempo antica , e giovene del viso , Vedendomi si fiso All'atto della fronte e delle ciglia , Meco , mi disse , meco ti consiglia , Ch'i ' son d'altro poder , che tu non credi ; E so far lieti e tristi in un ...
... assai pronta e secura , Di tempo antica , e giovene del viso , Vedendomi si fiso All'atto della fronte e delle ciglia , Meco , mi disse , meco ti consiglia , Ch'i ' son d'altro poder , che tu non credi ; E so far lieti e tristi in un ...
第 95 頁
... assai felice fui . Pieno era ' l mondo de ' suoi onor perfetti , Allor che Dio per adornarne il Cielo , La si ritolse : e cosa era da lui . SONETTO LXVI . Ei sol , che la piange , IN MORTE DI M. LAURA 95 SONETTO LXV. ...
... assai felice fui . Pieno era ' l mondo de ' suoi onor perfetti , Allor che Dio per adornarne il Cielo , La si ritolse : e cosa era da lui . SONETTO LXVI . Ei sol , che la piange , IN MORTE DI M. LAURA 95 SONETTO LXV. ...
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第 256 頁 - Per 1' altru' impoverir se' ricca e grande; Poi che di mal oprar tanto ti giova: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande; Di vin serva, di letti e di vivande, In cui lussuria fa 1' ultima prova. Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col foco e con gli specchi.
第 255 頁 - n altrui pena Tempo si spende, in qualche atto più degno O di mano o d'ingegno. In qualche bella lode, In qualche onesto studio si converta: Cosi qua giù si gode, E la strada del ciel si trova aperta.
第 45 頁 - 1 terzo cerchio serra La rividi più bella e meno altera. Per man mi prese e disse : In questa spera Sarai ancor meco, se '1 desir non erra. I* son colei che ti die' tanta guerra E compie
第 237 頁 - 1 vulgo inerme De la tenera etate, ei vecchi stanchi Ch'hanno sè in odio e la soverchia vita, E i neri fraticelli ei bigi ei bianchi, Coll' altre schiere travagliate e 'nferme, Gridan: 'O signor nostro, aita, aita'; E la povera gente sbigottita Ti scopre le sue piaghe a mille a mille, Ch'Annibale, non ch'altri, farian pio...
第 183 頁 - Poi che deposto il pianto e la paura / pur al bel volto era ciascuna intenta, / per desperazion fatta sicura, / non come fiamma che per forza è spenta, / ma che per se medesma si consume, / se n'andò in pace l'anima contenta, / a guisa d'un soave e chiaro lume / cui nutrimento a poco a poco manca, / tenendo al fin il suo caro costume. / Pallida no ma più che neve bianca / che senza venti in un bel colle fiocchi, / parea posar come persona stanca: / quasi un dolce dormir ne...
第 252 頁 - 1 verde terreno Del barbarico sangue si dipinga ? Vano error vi lusinga ; Poco vedete, e parvi veder molto ; Che 'n cor venale amor cercate o fede. Qual più gente possede, Colui è più da
第 127 頁 - Vago augelletto che cantando vai o ver piangendo il tuo tempo passato vedendoti la notte e '1 verno a lato e '1 dì dopo le spalle ei mesi gai, se come i tuoi gravosi affanni sai così sapessi il mio simile stato verresti in grembo a questo sconsolato a partir seco i dolorosi guai. 8 I' non so se le parti sarian pari, che quella cui tu piangi è forse in vita, di ch' a me Morte e '1 ciel son tanto avari ; 1 1 ma la stagion e l' ora men gradita col membrar de' dolci anni e de li amari a parlar teco...
第 160 頁 - 1 cor si disgiunge ; E come sa far pace, guerra, e tregua; E coprir suo dolor, quand' altri '1 punge: E so come in un punto si dilegua, E poi si sparge per le guance il sangue, Se paura, o vergogna avvien che '1 segua. So come sta tra' fiori ascoso l'angue; Come sempre fra due si vegghia, e dorme; Come senza languir si more, e I angue.
第 134 頁 - Vergine, i' sacro e purgo al tuo nome e pensieri e 'ngegno e stile, la lingua e '1 cor, le lagrime ei sospiri: scorgimi al miglior guado e prendi in grado i cangiati desiri.
第 236 頁 - ... che non saranno senza fama se l'universo pria non si dissolve: e tutto quel ch'una ruina involve, per te spera saldar ogni suo vizio." O grandi Scipioni, o fedel Bruto, quanto v'aggrada s'egli è ancor venuto romor là giù del ben locato offizio!58 Come ere'5' che Fabrizio si faccia lieto udendo la novella, e dice: Roma mia sarà ancor bella.