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ta il titolo di Rime Onefte; e per l'innanzi avremo un libro da poter con animo quieto mettere nelle mani de' giovani scolari per lo ftudio della Volgar Poefia". Per tutto ciò, effendo ora vendute tutte le moltiffime copie fattefi nella prima edizione, e non ceffando cotidianamente le ricerche, fonomi configliato d'intraprenderne la riftampa. La qual certamente io confido dovere tanto più incontrare la pubblica approvazione quanto che ella è ftata rivifta dall' autore, ed in più luoghi corretta, migliorata, ed accrefciuta. Quefto ha voluto dirti, Benigno Lettore, per far giustizia all' opera, e perchè di buon grado accetti le nuove fatiche del faggio ed erudito (1) e benemerite (2) Raccoglitore. Addio.

A CHI

(1) Prefaz. delle Rime Elette.
(2) Ediz. ult. del Caro a pag. 123.

ANGELO MAZZOLENI.

S

YEBBENE molti canzonieri e raccolte di rime fiano da quafi tutte le città d'Ita lia ufcite alla stampa ad onore della poefia ed ammaeftramento de' poeti, nondimeno manca ancora un libro, il quale fi poffa francamente porgere in mano de' giovanetti che debbano effere nell' arte di gentilmente poetare indirizzati. Perciocchè lafciamo fare i poeti ofceni, che fono molti, e que' di cattivo gufto, che fono molto più, de' quali i primi al coftume, gli altri al buon comporre nocivi farebbono: que' che reftano non fono tali, che non patifcano qual una

e qual un'altra eccezione. In primo luogo niuno ha esempio d'ogni maniera di leggiadramente poetare si quanto agli ftili, che a' metri: tale foltanto cofe gravi, tal altro fole burlevoli avendo, ed alcuno tali metri, che non ebber gli antichi, alcun altro tali, che i moderni non hanno tanto che un giovane ne' fuoi principi o dee fornirfi d'una libreria, il che a molti non è poffibile, o rimaner privo d efempio in molte e molto leggiadre compo fizioni. Oltre di che la maggior parte (e quefta certamente de' poeti migliori) avveguachè qualche volta d'argomenti facri ed a 4

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eroici abbian trattato hanno però fcritto il più in argomenti d'amore e trattato in rima i movimenti d' una paffione che non è meno pericolofa dell' altre. E febben dica alcuno, quefto amore effere ftato trattato da molti e fpecialmente dal Petrarcon tanta gravità, che non poffono cotali rime idea men che onefta giammai partorire quefto nè di molte il voglio negare, nè di tutte il poffo concedere. Ma quando anche foffe di tutte, quell'effetto che non produce per avventura la qualità de' componimenti, di certo produr potrebbe la quantità, e quel fempre udirfi all'orecchio fuoñar amore avvezza gli animi teneri fpecialmente, a riputare amabile ciò che vede ad ogni tratto lodarfi, e quafi gli folletica a voler provar quello di cui tante. foavi imagini va dolcemente bevendo. Laonde cotefti canzonieri, che fole rime d'amore contengono, non fembrano affatto fenza pericolo Che poi nell' infinito numero degli argomenti, che potrebbono in verfo effere trattati, niun fe ne tratti quafi mait eroico, nè morale; ma che fempre torni in campo quefto e finito qua, da capo fi rincominci colà, ad alcuni pare feccaggine, e cofa che la libertà del poetare in troppo Atretti confini rinchiuda. Quindi è avvenuto, che non pochi maeftri di lettere piùdel buon vivere, che del vago comporre della gioventù folleciti, non fonofi ancora deliberati d'infegnare poefia Italiana per difetto di efemplare; ed altri con paura hanno il Petrarca a' fanciulli non conceduto, ma permef

meffo, come quello che, ficcome è il più eccellente di tutti, così pare il meno pericolofo.

Vide quefte difficoltà Peruditiffimo Tagliazucchi, per riparar alle quali fece fperare, già molti anni fono, una fcelta di poefie, la quale per lo fino giudizio di quel gran letterato avrebbe fenza fallo così provveduto al bifogno delle fcuole, come la di lui raccolta di profe aveva al comodo delle medefime conferito. Ma poichè da prima gli affari, che graviffimi ha avuti per le scuole del Piemonte, hannogli fatto differire

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ora l'età fua avanzata deporre affatto, per quanto fi dice, questo disegno, io ho pigliato coraggio di entrare nel fuo pensiero, e di efeguire con quefta fcelta, come fi fia, opera da lui difegnata e promeffa. E in primo luogo ho procurato di raccogliere efempi di tutte le forme della poefia melica. Pertanto il libro è divifo in cinque parti, fecondo cinque capi a' quali ho ridotte tutte cotefte poefie. La prima è de' Sonetti compartiti in varie claffi fecondo la diver ità degli ftili, e de' metri: la feconda è di rime, come le chiama il Bembo (1), regola- · , terze cioè quarte, quinte, fefte, ottave e di que' componimenti che ad effe appartengono la terza contiene le canzoni diftribuite parimenti nelle loro claffi fecondo la diverfità de' metri e degli ftili: la quarta contiene le rime ch' io chiamo

rime,

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a

(1) Bemb. prof. 1. 2.

contrappofizione delle regolari, libere, come quelle che a niuna determinata legge di metro fono legate ciò fono ditirambi e madrigali ed altre fiffatte: La quinta finalmen te contiene i componimenti fatti ad imitazione de' metri latini, ed altre bizzarrie di novo conio. Nei quali componimenti i lettore troverà altresì esempio di tutti i varj caratteri interni come nel Cafa il gufto afpramente magnifico, nel Bembo l'aggiuftato, l'evidente nel Tanfillo il dilicato nel Rota, il nobilmente affettuofo nel Guidiccioni, il difegnato nel Coftanzo ( per (per tacer de' moderni i quali fonofi divifi nek feguire qual una, e quale un'altra fcuola > ma in tutti troverà, fpero, la naturale maeftà e gravità, e quello fchietto fublime che forma in tutti gl' idiomi gli autori di prima iga (1).

Gli argomenti fono d'ogni forta fuori d amore profano. E qui fpero che fi debba conofcere quanto fia il torto di quel lettera

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il quale in quefti ultimi tempi osò dire, che a leggiadramente poetare foffe meftieri effere innamorato. Parola difdicevole ad uomo onefto e criftiano, e contraria alla verità, ed ingiuriofa alla poefia, la quale fu ritrovata per fervire alla religione ed alla virtù, e finalmente indegna di quefto fecolo, nel quale i poeti migliori con fomma accortezza fonofi ad altri argomenti applicati, e paffa oggimai per uomo ridicolo chi ca pi

(1) Salvini note alla perf. poef. del Murate à T. a. pag. 256.

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