Esame della Divina commedia di Dante in tre discorsi diviso1807 - 7 頁 |
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第 9 頁
... gente ontata non si sfregia Del pregio della borsa , e della spada : Uso , e natura sì la privilegia , : Che va , prima di esser , quasi può dirsi , creata dall'immortale Alighie ri Arnaud Daniel Pacca , chiamato da Dante Arnaldo ...
... gente ontata non si sfregia Del pregio della borsa , e della spada : Uso , e natura sì la privilegia , : Che va , prima di esser , quasi può dirsi , creata dall'immortale Alighie ri Arnaud Daniel Pacca , chiamato da Dante Arnaldo ...
第 14 頁
... gente ? Indi soggiungeano a Virgilio , che facca segno di voler ad essi parlare : གིར་ གྱི་ ཚ Vien tu solo , e quei sen vada p Che si ardito entrò per questo regno ; Sol si ritorni per la folle strada , Pruovi , se sa , che tu qui ...
... gente ? Indi soggiungeano a Virgilio , che facca segno di voler ad essi parlare : གིར་ གྱི་ ཚ Vien tu solo , e quei sen vada p Che si ardito entrò per questo regno ; Sol si ritorni per la folle strada , Pruovi , se sa , che tu qui ...
第 29 頁
... gente celata tra quelle spaventose piante , ma che Virgilio gl ingiunse poi di coglierne alcuni rami , se di tai lamenti ei voleva conoscer la cagione ; indi soggiunge : - Allor pors'io la mano un poco . avante , E colsi un ramascello d ...
... gente celata tra quelle spaventose piante , ma che Virgilio gl ingiunse poi di coglierne alcuni rami , se di tai lamenti ei voleva conoscer la cagione ; indi soggiunge : - Allor pors'io la mano un poco . avante , E colsi un ramascello d ...
第 34 頁
... gente . Giustizia mosse ' I mio alto fattore : Fecemi la divina potestate , La somma sapienzia , e ' l primo amore . Dinanzi a me non fur cose create , Se non eterne , ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza voi che ' ntrate : Queste ...
... gente . Giustizia mosse ' I mio alto fattore : Fecemi la divina potestate , La somma sapienzia , e ' l primo amore . Dinanzi a me non fur cose create , Se non eterne , ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza voi che ' ntrate : Queste ...
第 36 頁
... terra , che questo riceve . Cerbero , fiera crudele e diversa , Con tre gole caninamente latra Sovra la gente , che quivi è sommersa . Gli occhi ha vermigli , e la barba unta ed atra ; E'l E'l ventre largo , e unghiate le mani : 90 ( 36 )
... terra , che questo riceve . Cerbero , fiera crudele e diversa , Con tre gole caninamente latra Sovra la gente , che quivi è sommersa . Gli occhi ha vermigli , e la barba unta ed atra ; E'l E'l ventre largo , e unghiate le mani : 90 ( 36 )
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alcune Alighieri allegoria allorchè allorquando altra amor anime apostrofe appresso attacca avea aver Beatrice Bocca degli Abati Bonifazio VIII Branca Doria Cacciaguida cagione cantica canto VIII canto XVII canto XVII dell'Inferno CAPITOLO Cavalcanti ch'a ch'io Chè Cielo colla colui comparazione Dante descrizioni dice difetti Discorso Divina Commedia dolce donna Duca egregio elocuzione esclama esso eterno Farinata degli Uberti fiera figlio Filippo il Bello finge Fiorentini Firenze gente Gerione gran Poeta imitativa immagini incontrasi Inferno ingegnosa l'aer l'Alighieri l'altro Lapo Salterello leggesi nel canto lettore luminosamente luogo Maestro Monarca mostra narra occhi Paradiso parlar parole patetico pezzi della Divina pianto piè poco Poema Poeta poetico poscia presentasi Purgatorio quei Quivi radiso ridenti santo simboleggianti similitudine soggiunge sommo Sordello squarci stelle sublime terra terribil terzina terzina del canto tosto Tratti filosofici relativi umana uomini Vedea veder vedi Veggio veramente versi vidi Virgilio vizj
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第 25 頁 - Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci il viso : Ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso Esser baciato da cotanto amante, Questi, che mai da me non fia diviso, La bocca mi baciò tutto tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo avante.
第 29 頁 - Carcere vai per altezza d' ingegno, Mio figlio ov' è? e perchè non è teco? Ed io a lui: Da me stesso non vegno: Colui, che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno. Le sue parole e il modo della pena M' avevan di costui già letto il nome: Però fu la risposta così piena.
第 57 頁 - Quali per vetri trasparenti e tersi, O ver per acque nitide e tranquille, Non sì profonde che i fondi sien persi, Tornan de...
第 25 頁 - Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria; e ciò sa il tuo dottore!
第 25 頁 - Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi desiri?
第 78 頁 - Pur suso al cielo, sì come se tutto Movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto 70 Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben, letizia, e per male, aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia, Non dico tutti: ma, posto ch...
第 27 頁 - Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei, pensando eh...
第 83 頁 - Quegli ch' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimiterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde 'l perverso Che cadde di quassù laggiù si placa'. Di quel color che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid...
第 90 頁 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbi.
第 55 頁 - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno Timidette atterrando l'occhio e il muso; E ciò che fa la prima, e l'altre fanno, Addossandosi a lei s'ella s'arresta, Semplici e quete, e lo 'mperchè non sanno : Si vid' io muovere a venir la testa Di quella mandria fortunata allotta, Pudica in faccia, e nell'andare onesta.