RIME DI FRANCESCO PETRARCA CON L'INTERPRETAZIONE DI GIACOMO LEOPARDI MIGLIORATA IN VARJ LUOGHI LA LEZIONE DEL TESTO, E AGGIUNTOVE Quinta impressione. FIRENZE. FELICE LE MONNIER. 4864. Liberna AI LETTORI. 7-10-28 17636 (AVVERTIMENTO PREMESSO ALLE TRE EDIZIONI DEL 1845, 1847, E 1851.) Il Petrarca è il poeta delle anime gentili: e ad esse io l'offro e raccomando riprodotto ora pei miei torchj a far parte della Biblioteca Nazionale. Il Marsand e il Leopardi, il primo ordinando il Canzoniere e rendendolo quanto per lui far si potea alla originale lezione, l'altro interpretandolo con quella intelligenza e dottrina che possedea grandissime, fecero opera egregia e universalmente lodata. Per che io non potea dubitare, ristampando il Petrarca, qual lezione e comento fosse da preferire. Ma poichè, come altra volta accennai, non è mia usanza l'andar dietro ciecamente a chicchessia, e animato sempre del desiderio di far meglio comunque io possa, ho voluto che fosse riveduto il testo e l'interpretazione, e dove l'uno o l'altra si trovassero capaci d'alcun miglioramento, s' eseguisse con tutta libertà, non senza però render conto d'ogni benchè minima mutazione. E questo appunto s'è fatto qua e là, come dimostreranno le poche note chiuse tra due asterischi. Precede al Canzoniere la vita del Poeta che il Marsand ricavò ingegnosamente dalle opere latine di lui, e con molta eleganza fece italiana. F. LE MONNIER. |