Il Canzoniere di Francesco Petrarca secondo l'autografoU. Hoepli, 1908 - 474 頁 |
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第 xlv 頁
... lieto ; Chè morte , al tempo , è non duol , ma refugio , E chi ben pò morir non cerchi indugio » . Cicerone aveva scritto : « Secundis vero suis rebus volet etiam mori ; non enim tam cumulus bonorum iucundus esse potest quam molesta ...
... lieto ; Chè morte , al tempo , è non duol , ma refugio , E chi ben pò morir non cerchi indugio » . Cicerone aveva scritto : « Secundis vero suis rebus volet etiam mori ; non enim tam cumulus bonorum iucundus esse potest quam molesta ...
第 lviii 頁
... lieto ( n . 332 ) , è un com- ponimento di bravura meglio che arnaldesca ; dacchè , com- piute le prime sei stanze , il rimatore , che si dovrebbe presumere esausto , dà una vigorosa spronata al suo de- striero , e torna a percorrere l ...
... lieto ( n . 332 ) , è un com- ponimento di bravura meglio che arnaldesca ; dacchè , com- piute le prime sei stanze , il rimatore , che si dovrebbe presumere esausto , dà una vigorosa spronata al suo de- striero , e torna a percorrere l ...
第 31 頁
... ] . XXVI . Più di me lieta non si vede a terra Nave da l'onde combattuta e vinta , Quando la gente di pietà depinta Su per la riva a ringraziar s'atterra ; Nė lieto più del carcer si diserra Chi ' n PARTE PRIMA 31 XXV. ...
... ] . XXVI . Più di me lieta non si vede a terra Nave da l'onde combattuta e vinta , Quando la gente di pietà depinta Su per la riva a ringraziar s'atterra ; Nė lieto più del carcer si diserra Chi ' n PARTE PRIMA 31 XXV. ...
第 32 頁
Francesco Petrarca. Nė lieto più del carcer si diserra Chi ' n torno al collo ebbe la corda avinta , Di me , veggendo quella spada scinta Che fece al segnor mio si lunga guerra . E tutti voi ch ' Amor laudate in rima Al buon testor de ...
Francesco Petrarca. Nė lieto più del carcer si diserra Chi ' n torno al collo ebbe la corda avinta , Di me , veggendo quella spada scinta Che fece al segnor mio si lunga guerra . E tutti voi ch ' Amor laudate in rima Al buon testor de ...
第 73 頁
... lieto udendo la novella ! E dice : Roma mia sarà ancor bella . - - E trema . E delle quali trema . Tremare usato attivamente , come presso i poeti il lat . tremere . Aen . VIII , 296 : « Te stygii tremuere lacus » . 1 sassi , int ...
... lieto udendo la novella ! E dice : Roma mia sarà ancor bella . - - E trema . E delle quali trema . Tremare usato attivamente , come presso i poeti il lat . tremere . Aen . VIII , 296 : « Te stygii tremuere lacus » . 1 sassi , int ...
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第 167 頁 - Chiare, fresche e dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro sereno ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udìenzia insieme a le dolenti mie parole estreme.
第 452 頁 - Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che 'n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so 'ncominciar senza tu' aita e di colui ch'amando in te si pose.
第 360 頁 - S'io avesse pensato che sì care fossin le voci de' sospir' miei in rima, fatte, l'avrei dal sospirar mio prima, in numero più spesse, in stil più rare; morta colei che mi facea parlare e che si stava de...
第 179 頁 - ntenerisci e snoda ; Ivi fa che '1 tuo vero (Qual io mi sia) per la mia lingua s'oda. Voi, cui Fortuna ha posto in mano il freno Delle belle contrade, Di che nulla pietà par che vi stringa, Che fan qui tante pellegrine spade ? Perché...
第 458 頁 - 1 tuo nemico del mio mal non rida. Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio, per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro. Vergine, quante lagrime ho già sparte, Quante lusinghe e quanti preghi indarno, Pur per mia pena e per mio grave danno ! Da poi ch'i...
第 67 頁 - 1 pastor calare i raggi Del gran pianeta al nido ov'egli alberga E 'mbrunir le contrade d'oriente, Drizzasi in piedi, e co l'usata verga, Lassando l'erba e le fontane ei faggi, Move la schiera sua soavemente ; Poi lontan da la gente, O casetta o spelunca Di verdi frondi ingiunca ; Ivi senza pensier s'adagia e dorme.
第 391 頁 - Chiara fontana, in quel medesmo bosco, sorgea d'un sasso, et acque fresche e dolci spargea, soavemente mormorando: al bel seggio, riposto, ombroso, e fosco, né pastori appressavan né bifolci, 42 ma ninfe e muse, a quel tenor cantando...
第 180 頁 - 1 nostro ferro mise. Or par, non so per che stelle maligne, Che '1 Cielo in odio n'aggia; Vostra mercè, cui tanto si commise: Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte.
第 459 頁 - Vergine, tale è terra e posto ha in doglia Lo mio cor, che vivendo in pianto il tenne; E di mille miei mali un non sapea; E per saperlo, pur quel che n' avvenne Fora avvenuto ; ch' ogni altra sua voglia Era a me morte ed a lei fama rea.
第 68 頁 - E perché un poco nel parlar mi sfogo, veggio la sera i buoi tornare sciolti da le campagne e da' solcati colli. I miei sospiri a me perché non tolti quando che sia? perché no '1 grave giogo?